Scheda n. 12392

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1620-1660

Titolo

Del Sig. Antimo Liberati [D'un'erma spiaggia in solitario lido]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Liberati, Antimo (1617-1692)
autore del testo per musica: Spada Veralli, Bernardino (1638-1716; Marchese di Castel Viscardo)

Fa parte di

Redazione

[S.I.] Copia [1630-1660]

Descrizione fisica

10 c. (1r-10r); 90,5x220 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano, continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Brumana 2005: p. 163, 166, 169, 176, 178, 181, 191
Brumana 2007: p. 59-60, 62, 65, 73, 76, 79, 91

Descrizione analitica

1.1 : (recitativo, do maggiore, c)
S, D'un erma spiaggia in solitario lido
2.1: (aria, do maggiore, c)
S, S'en già per l'onde errante
3.1: 2° parte(recitativo-arioso, fa maggiore, c)
S, Ver me rivolta la volubil Dea
4.1: (aria-refrain, do maggiore, 3)
Malaccorto chi non sa
5.1: (aria, do maggiore, 3)
S, Se di Marte in campo fiero
6.1: (aria-refrain, do maggiore, 3)
S, Malaccorto chi non sa
7.1: (aria, do maggiore, 3)
S, Se d'amor per l'ampio mare
8.1: (recitativo-arioso, c)
S, All'amante dubioso

Trascrizione del testo poetico

D’un’erma spiaggia in solitario lido
Sfuggendo da le genti
D’amor non già che di venirmi al fianco
Non mai si vidde stanco
Tra dolente e pensoso un dì m’assido
E mentre al mar ai venti
Rassegno le mie pene ad una ad una
M’apparve la Fortuna.

Sen [s'en] gia per l’onde errante
La bella navigante
Una pianta sospesa e l’altra immota
Tenea sopra la ruota
Che del bel peso insuperbita e carca
Servia l’audace barca
Le trecce all’aura sparte
Eran l’aurata vela e l’auree sarte.

Ver me rivolta la volubil Dea
Frenò al suo legno il corso e sciolta intanto
Sonora voce al canto
In dolce melodia cossì dicea:

Mal accorto chi non sa
Che quant’è sotto la luna
Tutto è fortuna.

Se di Marte il campo fiero
Di seguir t’infiamma il petto
E di gloria hai sol diletto
Del trionfo al carro altiero
La mia ruota in giro va.

Mal accorto chi non sa
Che quant'è sotto la luna
Tutto è fortuna

Se d'amor per l’ampio mare
Di varcar prendi consiglio
E portar sereno il ciglio
Ben spalmato al navigare
La mia ruota il legno dà

Mal accorto chi non sa
Che quant’è sotto la luna
Tutt’è fortuna.

All’amante dubioso
Sull’arenoso lido
Col suo cantar infido
All’hor disse cossì
La Fortuna e poi sparì.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.7a

Scheda a cura di Carmen Petrocelli
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