Scheda n. 12321

Dolce del bosco ombroso
Canora della selva
Volatile Armonia Progne amorosa
Che da prigion pendente
De tronchi vinchi sottilmente ardita
Un giorno hebbe l’uscita
Sovra d’un alto faggio
Così cantò su lo spuntar del maggio:

Libertà gradita e cara
Sei pur dolce a questo cor
Hor che sciolta è la catena
Raddolcita è la mia pena
E men crudo il mio dolor.

Così dicea e le canore voci
Udì Fileno amante
Onde a i lieti contenti
Dell’alato cantore
L’infelice rispose in questi accenti:

O felice più di me
Tu che riedi in libertà
D’empio fato il rio tenor
Per te al fine si cangiò
Ma con perfido rigor
La crudel che mi legò
Più tiranna ogni or si fa.

Augelletto innocente
Che di cruda prigion l’accerbe doglie
Provasti al piede avvinto
Di me ch’al cor le sento
Compiangi il rio tormento
E con metro canoro
Fa pallese alla cruda il mio martoro.

Presto vola e mi consola
Messaggier delle mie pene
Se non cangia il suo rigor
Dì a la cruda che il mio cor
Prigioniero di sua beltà
Morirà fra le catene.