Scheda n. 12221

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1692-1711

Titolo

Il Giudizio di Seleuco. Del Sig: Antonio Caldara [Bramo haver due cori in petto]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 16-19v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Bramo aver due cori in petto. Cantata, Il giudizio di Seleuco

Organico

Basso, basso continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, la maggiore, c)
Bramo haver due cori in petto
2.1: (aria, la maggiore, c)
Errasti o Figlio inalterabil legge
3.1: (aria, si minore, c)
Non vide il terror del mondo
4.1: (recitativo-arioso, la maggiore, c)
Se consiglier fu gl'occhi
5.1: (aria, mi maggiore, 3/4)
Non so comprendere
6.1: (recitativo, c)
Ma pur Giudice, e Padre esser ti voglio
7.1: (aria cavata, la maggiore, 3/2)
Se fui Padre crudel o Re pietoso

Trascrizione del testo poetico

Bramo haver due cori in petto
Un di Padre et un di Re.
Questo giusto, e quel clemente
L’uno assolva il delinquente
L’altro intatta ad Astrea serbi la fé.

Errasti o Figlio inalterabil legge
Ti condanna Seleuco
A te il giudice, e Padre attende il mondo
In un caso sì dubio i miei decreti
Pietà non merta il fallo
Ma la natura impugna
Le sue difese il cielo
Più per Re, che per Padre mi rimira;
Ma per te più che Re per Padre elesse.
O mio destin tiranno
Io son reo se ti assolvo, o ti condanno.

Non vide il terror del mondo
Alcide più del mio bivio maggiore.
Son crudel quando son giusto
Non son Re se sono ingiusto
Son contrari per me giustizia e amore.

Se consiglier fur gl’occhi
D’un adultero affetto
abbian gl’occhi la pena e in ricompensa
D'un vilipeso honore
Dian le tenebre tue lume maggiore
Seleuco come Re così commanda
Come Padre d’amore
Scusa i trascorsi in giovenil etade,
E il combattono a gara,
E giustitia, e pietade.

Non so comprendere
Se sia maggior
Di Re o di Genitor
Il pregio, e il vanto.
Io non so intendere
Si può unir
Alla gloria il martir
Il riso al pianto.

Ma pur Giudice, e Padre esser ti voglio
Senti Figlio et ammira
La mia giustitia, et il mio amor
Un occhio a te si tolga
Un altro a me si svelli,
E così paga sia
La giustitia, e natura,
E resti il mondo in caso tal dubioso

Se fui Padre crudel o Re pietoso.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione DD.51.5

Scheda a cura di Alessandro Sabino Virgilio
Ultima modifica: