Scheda n. 12016

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1700

Titolo

Vittoria il cieco Dio mi dà

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Cantate da camera (n. 11986/13)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 137-154v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (cantata, C)
Vittoria il cieco Dio mi dà
2.1: (aria, si♭ maggiore, C)
Fugg’un sol che il cor mi strugge
3.1: (aria, sol minore, ?)
Solitudine bella
4.1: (aria, do minore, C)
Più pietosi a miei martiri
5.1: (aria, do minore, C)
Negl’amorosi campi
6.1: (aria, sol minore, 6/4)
Qui con vaghi tradimenti
7.1: (aria, sol minore, 6/4)
Poi deluse le speranze
8.1: (aria, mi♭ maggiore, C)
Lasso poi sui d’alto faggio
9.1: (recitativo, mi♭ maggiore, C)
Indi poi in su la soglia
10.1: (recitativo, si♭ maggiore, 3/2)
Con suono vario poi
11.1: (aria, re minore, 3/2)
Infida homicida

Trascrizione del testo poetico

Vittoria il cieco Dio mi dà
E tutta la mia gloria in una fugga sta.

Fugg’un sol che il cor mi strugge
Volgo il tergo a sorda Dea
Ch’in un punto affligge e bea
Con amor vince chi fugge.

Solitudine bella
A voi vola il mio core
Sdegno pace mi dà battaglia Amore
E de sofferti orgogli
Fabricate […] nei campidogli
Più pietosi a miei martiri
Troverò gl’antri e le fere
Di più fe’ l’aure legere
Ch’una donna ai miei sospiri.

Negl’amorosi campi
Sotto un ciel d’un bel ciglio
D’ire fulmini e lampi
Sostenni senza scampo il mio periglio
Hora di miei sudori
Premiatemi voi fioriti horrori
E vivo a tante morti
Dagli infortuni miei
Naschin le sorti.
Vittoria…. Da capo

Qui con vaghi tradimenti
Tenderò le reti anch’io
Se beltà fera al cor mio
Tesi d’or lacci lucenti.

Poi deluse le speranze
De la fera cattiva io rimirando
Riderò canterò
Fui preda di crudel barbara belva
Son hora predator entro una selva

Lasso poi sui d’alto faggio
Con richiamo lascivetto
E con rustico linguaggio
Scherzerò con l’augelletto
Scherzerò e l’augelletto
Che mi dice o te felice
Che di donna senza fe
Hai rotto il crudo laccio dal tuo piè.

Vittoria….

Indi poi in su la soglia
D’anno opaco i dolor miei
Narrerò con dolci omei
Per scemar l’interna doglia
D’infedele
Di crudele biasmar
Sentirò dal cheto speco (?)
La donna mia con tronchi accenti al ...

Con suono vario poi
Solitario zampillando
Mormorando il ruscelletto m
Mi dirà libertà.

Infida homicida
Cruda donna tua sirena
Che t’assonna che ti svena
Lungi fuggi e sciogli intanto
Per la selva il dolce canto.

Vittoria…

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 55 [olim 60.1.48].13

Scheda a cura di Anna Lucrezia Tosiani
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