Scheda n. 11998

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1700

Titolo

La mia speme è vanità

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Provenzale, Francesco (1627-1704)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 11986/3)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 20v-28

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Gialdroni 1987: p. 128

Descrizione analitica

1.1: Aria Allegra(aria, fa maggiore, 3)
La mia speme e vanità
2.1: (aria, fa maggiore, 3)
È un fondar nel acqua instabile
2.2: (aria, fa maggiore, 3)
Figlia ella è d’aura mobile
3.1: (recitativo, fa maggiore, 3)
All’onde d’un mare
4.1: (aria, si♭ maggiore, 3)
Al soffio d’un vento

Trascrizione del testo poetico

La mia speme e vanità
Sol un’ombra del pensiero
Troppo è vero.
Moro oh dio senza pietà
la mia speme è vanità e vanità.

È un fondar nel acqua instabile
Il sperar nella speranza
ch’ha in usanza
Esser sempre variabile
Seco già più non m’havrà
La mia speme è vanità.

Figlia ella è d’aura mobile
Che deriva dal mio core
Dell’amore
Serva sì ma troppo ignobile
Lieto me più non farà
Che mia speme è vanità.

All’onde d’un mare
Perciò m’abbandono
Che meglio in lui sono
Ch’in grembo al sperare.

Al soffio d’un vento
Io spiego il partire
Ch’è meglio morire
Che sperar contento
Su legno fugace
Ch’al trove mi porta
Vicino alla morte
Procuro mia pace
Così meglio m’avverrà
Che mia speme è vanità.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 55 [olim 60.1.48].3

Scheda a cura di Anna Lucrezia Tosiani
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