Scheda n. 11951

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1660

Titolo

Di Luiggi Rossi [Hor ch’in notturna pace]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Luigi (1597-1653)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 122r-128v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Amato 1998: P. 10
Caluori 1981: II,n. 274

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (terzetto, do minore, C)
Hor ch’in notturna pace
1.2: (terzetto, do minore, 3/4)
Se da quell’arco
2.1: (terzetto, do minore, 3/8)
Su trionfa mio core
2.2: (terzetto, do minore, 3/4)
Hor ch’ella dorme
3.1: (recitativo, C)
Folli folli perché voci importune
4.1: (terzetto, do minore, 3/4)
Dormite begl’occhi

Trascrizione del testo poetico

Hor ch’in notturna pace
Il mio bel sol riposa
Fatta Tregua a i rigori Amor non osa
Di cor trafitto alimentar la face
Ben’sa quel crudo Arciero,
Ch’addormentato giace
L’inevitabil ciglio,
Ch’al suo dardo severo
Solo imprime il periglio.

Se da quell’arco
Non viene scarco
D’Amor lo strale
Non tema Amante cor piaga mortale.

Su trionfa mio core
Di rigida sorte
Di pena di morte
Sen fugga il timore

Hor ch’ella dorme
È disarmato Amore

Folli folli perché voci importune,
E queruli concenti
Venirvi giova a risvegliarla intenti
Lasciate ohimè che la sopita arciera
Tragga in se dolce oblio lunghe dimore,
E non turbate al core
Rimedio amico che gli dié fortuna
Pregate ad una ad una,
Le stelle in ciel a lusingarle il sonno
Scongiurate l’Aurette
Al mormorarle intorno
Con placidi susurri
acciò che quella vindice pupilla
Nel sonno stabilita
Prolunghi a se la pace a noi la vita.

Dormite begl’occhi
Che se ben tant’impiagate
Più dolc’è il mal, che fate
Qual hora in pace ferite.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.2.4.14

Scheda a cura di Maria Tenace
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