Scheda n. 10911

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1710 e il 1740

Titolo

N.23 Del S.re Barone Astorga

Presentazione

Partitura

Redazione

[S.l. : copia]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 7) ; 210x275 mm

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Ladd 1982: n. 28, p. 238

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Che dura pena è questa
2.1: Largo(aria, mi♭ maggiore, 3/4)
Torna infido
3.1: (recitativo, )
Cieli, che far degg’io,
4.1: (aria, mi♭ maggiore, c)
Tornerò

Trascrizione del testo poetico

Che dura pena è questa,
Che fiero duolo è il mio
Benché lungi da Irene
In ogni loco a me si fa presente,
E par ch’ogni or ella mi sgrida; e dica
Ingrato ingrato Tirsi
Benché crudo mi sei, io t’amo ancora,
Cangia, deh cangia omai
La crudeltà del mio fatal destino
Fatto per me così spietato e rio.

Torna infido, torna ingrato,
Torna in seno a la tua Irene
Sento amor ch’al cor predice,
Ama Tirsi la sua Nice,
E non cura le tue pene.

Cieli, che far degg’io,
Fra tanto duolo e tanto
Pur troppo è ver, che Nice sol la vaga,
Fa provarmi nel sen, e dardo e piaga.
Ma se tanto tormenta
Una beltà lontana,
Fors’è, ch’ella, mi sia amante fida,
Onde il mio cor risolva
Per sottrarsi da sì grande dolore.
D’amarti Irene per sempre,
Tu che fosti del cor il primo amore.

Tornerò mia cara stella,
Cinosura del mio core.
Sarà fida e non rubella,
L’alma mia al tuo splendore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 34.4.19 (1) [olim Cantate 101 (2)]

Scheda a cura di Ernesto Conti
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