Scheda n. 10340

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Del Sig.r Luigi

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Luigi (1597-1653)

Fa parte di

[Cantate] (n. 10209/16)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 117-124v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Caluori 1981: p. 78, n. 142

Descrizione analitica

1.1: (refrain, la minore, 3/2)
Patienza tocca a me
2.1: (aria, la minore, 3/2)
Per me solo in ciel le stelle
3.1: (refrain, la minore, 3/2)
Patienza tocca a me
4.1: (recitativo-arioso, c)
Quasi non habbia Amore altro bersaglio
5.1: (refrain, la minore, 3/2)
Patienza tocca a me
6.1: (arioso, c)
Quant' io fo quanto io dico
7.1: (refrain, la minore, 3/2)
Patienza tocca a me
8.1: (aria, la minore, 3/2)
Qual si sia più fortunato
9.1: (refrain, la minore, 3/2)
Patienza tocca a me

Trascrizione del testo poetico

(P)atienza tocca a me
Di languir sempre così
Di penar senza pietà
Di servir senza mercè
Patienza tocca a me.

Per me solo in Ciel le stelle
Variar non sanno aspetto
E mai sempre più rubelle
Rinovasi contro me
L’ira e’l dispetto
Quasi solo io sia nel mondo
Sol con me la vuole il fato
E son tanto sventurato
Che nel tartaro profondo
Sol quando la chiam’io morte non sia.

Patienta tocca a me.

Quasi non habbia Amore altro bersaglio
Ove drizzar gli strali
Solo contro il mio core
Gode sempre di far colpi mortali
In trovar nuovi mali
Fatta un Argo è per me la cieca Dea
E se fin hor parea
Volubile e incostante
Hor che giaccio nel fondo alla sua rota
Stassi ferma ed immota
E non meno ch’il cor di sasso ha il piè.

Patienza tocca a me.

Quant’io fo quanto io dico
Tutto all’Idolo mio cresce l’orgoglio
Cibo del suo rigor son le mie pene
Mantici del suo sdegno i miei sospiri
Che più chiama i suoi scherni i miei martiri
E dar sovente ardisce
Nome di tradimento alla mia fé.

Patienza tocca a me.

Qual si sia più fortunato
Nel veder quant’io sopporto
Consolar si sent’a pieno
E sa far da mio veleno
Dolce manna di conforto
Poi mi dice infelice
Per soffrir pena sì dura
La natura
più di un cor certo ti diè.

Patienza tocca a me.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2466.16

Scheda a cura di Biancamaria Bigongiali
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