Scheda n. 8656

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1760 e il 1790

Titolo

Cantata Duodecima

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Porpora, Nicola (1686-1768)
autore del testo per musica: Metastasio, Pietro (1698-1782)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

P. 184-204 [c. 92v-102v]

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Sostenuto(recitativo, c)
Dal povero mio cor che vuoi Speranza?
2.1: Andante moderato(aria, sol minore, 3/8)
Menzognera dici Spera!
3.1: Adagio(recitativo-arioso, c)
Pallido, ancor tremante
4.1: Allegro(aria, fa maggiore, 3/8)
Ha scogli e rie procelle

Trascrizione del testo poetico

Dal povero mio cor che vuoi Speranza?
Tu di padre cortese iniqua figlia
Speme nata d’amore
Mostri nell’altrui ciglio
Di lusinga vestito ancor l’inganno.
Tu che sol per mio danno
Strane idee e diverse al pensier porti
E insiem confondi e mesci
In cor che sia fedel doglie e conforti,
Tu che m’affanni e incresci
E dopo lunga pena
Vuoi che spanda il desio sue nuove piume
E che torni al suo nume,
Tu che amica e serena
Grazie spirando e ardore
Fingi amorosa a me l’altrui sembianza:
Dal povero mio cor che vuoi Speranza?

Mensogniera dici: "Spera!",
Ma il mio cor più non ti crede
Perché fede non trovò.
Già ti sgrida, ingrata, infida,
Già ti chiama il cor ferito,
Ché tradito il cor restò.

Pallido, ancor tremante
Per la sofferta già fiera tempesta,
Fuor dell’onda incostante
Sull’arena il nocchiero il piede arresta.
Guata spumar crucciosi
I marini cavalli, e intanto sparte
E vele e remi e sarte
Vede nuotar con tema e con spavento,
E il turbine rotare e il nembo e il vento
Sin dal profondo seno
Ode mugghiare il mar; né più si affida
All’acqua e all’aria infida
Benché si mostri a lui chiara e serena,
Né per calma che invita
Torna le vele a sciorre. E tu che sai
Qual procella provai,
Tornando a lusingar la mia costanza
Dal povero mio cor che vuoi Speranza?

A [sic] scogli e rie procelle
L’infido mar d Amor.
Fermati in porto, oh cor, non scior le vele.
Sogliono pur due stelle
Spingere a naufragar:
No, non ti lusingar, l’onda è infedele.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 6.3.4 olim Cantate 233(2).12

Scheda a cura di Giacomo Sances
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