Scheda n. 5712

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1740 e il 1760

Titolo

Cantata a voce sola di soprano co. VV: Violetta, e Basso / Del Sig.r Nicolò Iommelli D. Giuseppe Sigismondo Padrone 1810

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Jommelli, Niccolò (1714-1774)
autore del testo per musica: Metastasio, Pietro (1698-1782)
possessore: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1741-1760]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 57-82)

Filigrana

Non rilevata

Note

Il manoscritto apparteneva alla collezione di Giuseppe Sigismondo, acquisita dalla biblioteca alla sua morte; la data sul frontespizio si riferisce probabilmente all’ingresso del manoscritto nella collezione, non alla data di copiatura della cantata; numerose cancellature sul frontespizio.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini, viola e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: Poco adagio(aria, mi♭ maggiore, 3/4)
Già la notte s'avvicina
2.1: (recitativo, c)
Lascia una volta oh Nice
3.1: Un poco andante(aria, mi♭ maggiore, 2/4)
Non più fra' sassi algosi

Trascrizione del testo poetico

Già la notte s’avvicina,
Vieni oh Nice, amato bene
Della placida marina
Le fresch’aure a respirar.
Non và dir che sia diletto
Chi non posa in questa arene
Or che un lento zeffiretto
Dolcemente increspa il mar.

Lascia una volta oh Nice,
Lascia le tue capanne. Unico albergo
Non è già del piacere
La selvaggia dimora
Danno quest’onde i lor diletti ancora.
Qui se spiega la notte il fosco velo
Nel mare emulo al cielo
Più lucide e più belle
Moltiplicar le stelle
E per l’onde vedrai, gelida e bruna
Rompere i raggi e scintillar la luna.
Il giorno al suon d’una ritorta conca
Che nulla cede all’incerate arene
Se non vuoi le mie pene
Di Teti e Galatea, di Glauco e Dori
Ti canterò gli amori,
E tu vedrai dal mar sul vicin prato
Pascer le molli erbette,
Le tue care agnellette,
Non offesa dal sol fra ramo e ramo,
E con la canna e l’amo
I pesci intanto insidiar potrai
E sarà la mia Nice,
Pastorella in un punto e peccatrice.

Non più fra’ sassi algosi
Staranno i pesci ascosi
Tutti per l’onda amara,
Tutti verranno a gara
Fra i lacci del mio ben.
E l’umidette figlie
De’ tremuli cristalli,
Di pallide conchiglie,
Di lucidi coralli,
Le colmeranno il sen.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.2.26.3

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: