Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data certa, 1657
Titolo
Sonetto P.a Parte. Ag.o Dante 1657 [Imparava a ferir]
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Dante, Agostino (1614-1681)
Fa parte di
Composizioni vocali da camera
(n. 5766/9)
Redazione
[Marino (Roma) : auografo?], 1657]
Descrizione fisica
P. 83-91
Filigrana
Non rilevata
Titolo uniforme
Imparava a ferir morte i viventi. Cantata
Organico
Basso e continuo
Descrizione analitica
1.1: (aria, re minore, c)
Imparava a ferir morte i viventi
Imparava a ferir morte i viventi
2.1: (aria, re minore, c)
Quest’è che raro all’hor cadean le genti
Quest’è che raro all’hor cadean le genti
3.1: (aria, re minore, c)
Quinci arcier che non erra e qual’hor stende
Quinci arcier che non erra e qual’hor stende
4.1: (aria, re minore, c)
Ma sin nel sen materno aprendo il varco
Ma sin nel sen materno aprendo il varco
Trascrizione del testo poetico
Sonetto P.a parte
Imparava a ferir morte i viventi
Quasi inesperta ancor roza Guerriera
Quand’ella prese in quell’età primiera
Dalla divina man l’armi possenti.
2.a Parte
Quest’è che raro all’hor cadean le genti
Sotto i suoi colpi ho non è più qual era
Che per lungo uso esser citat’arciera
Trattar sa le quadrella aspre e pungenti.
3.a parte
Quinci arcier che non erra e qual’hor stende
La saetta mortal non solo huomo
Carco d’armi a lei già vicino a terra stende.
4.a parte
Ma sin nel sen materno aprendo il varco
Fanciul non nato con cor trova et offende.
O noi fragil oggetto a sì fort’arco.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-GR - Grottaferrata - Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata
collocazione Crypt. it. 3.9
collocazione Crypt. it. 3.9
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni