Scheda n. 8888

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

Amante liberato da servitù d’amore. Ho scosso il giogo e non si geme più

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte terza, pp. 96-97

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Ho scosso il giogo e non si geme più. Forma non specificata

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Ho scosso il giogo e non si geme più
Sotto qual grave pondo
Che mi trasse in un fondo,
Fondo, ch’è dell’inferno assai più giù;
Ho scosso il giogo e non si geme più.

Per la gioia non credo a me stesso,
Parmi un sogno, che ratto s’invole,
Che chi giacque da tenebre oppresso,
Tien sospetta la luce del sole;

O possesso di mia libertade
Statti meco a bearmi in eterno,
E trafitta dal proprio scherno
Si consumi quell’empia beltade.

Sovra gl’archi superbi
Di due ciglia abbattute,
Per dar le leggi all’amoroso regno
Sieda in trono lo sdegno.
E per primo rigore
Ponga divieto al trionfato amore;
Che con libero volo,
(Ma senza laccio e stral) passeggi il suolo,
Et a mio pro con un privato impero,
Gli comandi, che deggia
Volar fin nel Perù, qualor mi veggia.

Lo spavento di belle guerriere
Io solo sarò,
Con un guardo, che aborra il godere,
Le fugherò;
Labbro, che preghi,
Vezzo, che leghi,
Stanchi n’andran da un immutabil no.
Spavento di belle guerriere io solo sarò.

Generoso ardimento,
Che frange in un balen darde e ritorte,
Fia rimprovero al Vile e gloria al Forte.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.147

Scheda a cura di Nadia Amendola
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