Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1695-1712
Titolo
Del S. Mancini =
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)
Fa parte di
Mancini | Cantate a voce sola (n. 8238/27)
Redazione
[Napoli : copia, 1695-1712]
Descrizione fisica
C. 107r-110v ; 210-270 mm
Filigrana
Note
Titolo dall’incipit testuale. La cantata è stata fascicolata in modo errato per cui l’inizio è a c. 110r.
Titolo uniforme
Ahi che moro. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
1.1: Largo(aria, si minore, c)
Ahi che moro e ristoro
Ahi che moro e ristoro
2.1: (recitativo, c)
Sapessi almen la tempra di cui amor
Sapessi almen la tempra di cui amor
3.1: All.o(aria, la maggiore, c)
La vaga ch’impiaga
La vaga ch’impiaga
4.1: (recitativo, c)
Se priego il tempo alato
Se priego il tempo alato
5.1: (aria, la minore, c)
[manca]
[manca]
Trascrizione del testo poetico
Ahi che moro e ristoro
Non ritrova amor per me.
Le faville sono mille
C’ho nel seno che vien meno
Perché amai senza mercé.
Sapessi almen la tempra di cui amor
Formò le mie ritorte
La notizia del mal sfogo è di morte,
Ma penar senza pace,
Procellar senza calma,
Respirar senza l’alma
È strazio sol d’un core
È tirannia d’amore.
La vaga ch’impiaga
O finge o nol sa.
Mi sente, si pente
D’amarmi guardarmi
Per darmi pietà.
Se prego il tempo alato
Egli tosto risponde
La crudeltà di Filli m’ha spiumato
Se ricorro al destino
Egli che mi comprende
Mi dice a tal rigor non ha vicende.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 182 (olim 33.3.22).27
collocazione Cantate 182 (olim 33.3.22).27
Scheda a cura di Ivano Bettin