Scheda n. 8516

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Già per lungo uso appreso

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

P. 37-51

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
Già per longo uso appreso
2.1: (aria, si♭ maggiore, 3/2)
Se d’un volto il bel sereno
3.1: (recitativo-arioso, c)
Non desidera il tempo
4.1: (aria, sol minore, 3/2)
Cessa homai di voler più

Trascrizione del testo poetico

Già per longo uso appreso
Hai pur mio core insano
Ch’amar vaga beltà
Che l’alma accende
È desio di farfalla
Ch’ama ciò che l’offende
E in vece di splendori
Merca a prezzo di vita eterni honori.
Deh ti riscuoti homai
Dal cupo sen di pertinaci errori
E’l vicino periglio homai prevedi
Vano mio cor riedi
In te stesso riedi.
Né presso i tuoi desiri
Con sì malsaggio piè correr ti piaccia
La luminosa traccia
Fuggi d’un raggio infido il di cui seno
Di fulmini è ripieno
E t’arderà s’ancor non ti ravvedi
Vano mio cor riedi in te stesso riedi.

Se d’un volto il bel sereno
Nel tuo seno
Desta ogn’hor vivo diletto
Sian l’oggetto
Di tue luci e gl’astri e’l sole
Deh con livido sembiante
Fatti amante
E del bel che t’innamora
Ne gran lumi del cielo il lume adora.

Non desidera il tempo
Che trascorso un momento ei più non riede
Mira che non concede
Come al tepido aprile al verno i fiori
Se le perdite nostre i suoi tesori
Di sembrar consente ai sassi istessi
La durezza natia frangonsi anch’essi
Tu sol degl’anni al rio tenor concedi
Vano mio cor riedi in te stesso.

Cessa homai di voler più
Ciò ch’a te caro fu già
Non conviene a saggia età
Il desio di gioventù
L’hore verranno
Che con tuo danno
E le forze e i pensier toglierti denno
Ciò ch’il tempo far dee lo faccia il senno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-GR - Grottaferrata - Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata
collocazione Crypt. it. 3.4

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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