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Redazione
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Titolo uniforme
Organico
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Descrizione analitica
Signor tu che tremante
Mie pupille ch'insegnate
O d'ingegnoso amore
Festeggia mio core
Se nel mondo infedele
Trascrizione del testo poetico
Signor tu che tremante
Giaci in culla di fieno
E nel volgo profan non hai ricetto
O qual mi desti in petto
Motivo apportatore
Di gioia e di dolore.
In un core indiviso
Ricevo il pianto e non escludo il riso.
Mie pupille ch’insegnate
Nella squola [sic] del tormento
A sfogare il duol che sento
Con quell’onde che versate
Piovete in tanto
Fiumi di pianto
E ’n questo core
Mitigate col pianto il mio dolore.
I vagiti lacrimosi
Di quel Dio ch’al duol nato
Son forieri tormentosi
Di martirio più spietato.
O d’ingegnoso amore
Stravaganze inudite!
Io dal tormento non distinguo il contento.
Piango, m’affliggo e ’n tanto
È la Gioia per me figlia del pianto.
Festeggia mio core
Ch’è nato Giesù
Ricetto al dolore
Non s’offra mai più.
Speranze venite,
Fugate, bandite
Dal seno il timore
Se nel mondo infedele
Ricovero non hai sprezzato, oppresso,
Abbandonato Iddio,
Ricorri al petto mio
E con agio migliore
Ti sia presepe un seno e culla un core.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Baini
collocazione 2486.1
Scheda a cura di Ivano Bettin