Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1740-1760
Titolo
Cantata:39: del Baron Astorgas. Bella madre d’erbe e fiori
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)
Fa parte di
Redazione
[S.l. : copia, 1740-1760]
Descrizione fisica
8 p. (159-166) ; 225x305 mm
Filigrana
Non rilevata
Note
Un altro esemplare della cantata conservato in I-Rc 2248 è schedato in Clori (n. 440) a cura di Giacomo Sciommeri. La fonte romana presenta l’aria "Nice mia bella quando partì" e il recitativo "Ah, non è ver che lontananza sani", che non compaiono nell’esemplare qui schedato.
Titolo uniforme
Bella madre d’erbe e fiori. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Descrizione analitica
1.1: (aria, do maggiore, c)
Bella madre d’erbe e fiori
Bella madre d’erbe e fiori
2.1: (recitativo, c)
O nume, o biondo nume tu che cinti
O nume, o biondo nume tu che cinti
3.1: Andante(aria, do maggiore, 2/4)
Io lo so che se’l destino
Io lo so che se’l destino
Trascrizione del testo poetico
Bella madre d’erbe e fiori
Deh, ritorna o primavera
E conduci a me il mio ben.
Fa ch’io vegga quell’arciera
Dal cui sguardo venne il dardo
Che piagommi il cor e l’sen.
O nume, o biondo nume tu che cinto
Di vago aureo splendore
Pe’ sentieri del cielo il dì conduci
Sferza più dell’usato i tuoi destrieri
Sì che men lunghi fian li giorni e l’ore
Così le vaghe luci
Men tardi io rivedrò di lei che adoro
Di lei ch’è il mio tesoro
E del mio core è la speme gradita
Senza di cui mi sembra
Un continuo morir l’istessa vita.
Io lo so che se’l destino
Il mio ben non fa che torni
Tutti i giorni infelice viverò.
Quand’io stava a lui vicino
Non conobbi mai tormento
Or lo sento che lontan da lui mi sto.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15155.20
collocazione 15155.20
Scheda a cura di Nadia Amendola