Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Fa parte delle 5 cantate di C. Grossi copiate in questo ms. c. 109r-123v, dall’edizione dell’op. 6 dell’A. (cfr. Cetra d’Apollo, ed. stampa, Venezia 1673) di cui è riportato il front. alla c. 109r. - Copista identificato da KummerlingB 1970 come copista Öd.; filigrana I Villedary e stemma di Amsterdam. - Manca l’aria Deh sorgi sì, sì (v. c. 117v).
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
S, Hor che nemica al sol
%C-1@c =2/2-''2C/''8xCC4C8C8C/''2C8-8DDD/4DD
S, Apri pur le pupille
S, Sù mia diva a che tardi
S, Che non gode in amor chi sempre dorme
S, Ma Linco l'infelice
S, Ah che stolto son io
S, Onde con mesto e doloroso
Trascrizione del testo poetico
Hor che nemica al sol l’ombrosa dea
Di pace amica e di silenzio cinta
D’un tenebroso vel tutta è dipinta,
Tu re de sogni, o neghittoso dio
Mentre ch’el mio bel nume
Sopra tenere piume
Ogni cura mortal pone’in oblio
Per placare quel bel che mi ferì
Fatto nunzio d’amor, digli così:
Nume caro ma spietato
Vago sì ma troppo ingrato
Apri pur le luci belle
E rimira chi sospira
Per ragion di tua fierezza
Sorgi homai e tua bellezza
Non tener tra l’ozio avvinta
Che già mai vedersi suole
Riposar ozioso il sole.
Apri pur le pupille
E a l’infelice amante
Deh! mostra il tuo sembrante
Che appariscon più belle
Fra gl’orrori del ciel sempre le stelle.
Su mia diva a che tardi
Deh lascia homai sì rigorose forme
Che non gode in amor chi sempre dorme.
Ma Linco l’infelice
Che le pene gettar vedeva al vento,
Sfogando i suoi tormenti
Proruppe in tali accenti:
Ah che stolto son io
Se spero di veder l’idolo mio
Che veder mai si suole
Splender in ciel di mezza notte il sole.
Onde con mesto e doloroso oh dio!
Ti lascio cor mio.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.ms.30182.44
Scheda a cura di Licia Sirch e Ivano Bettin