Scheda n. 6922

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Cantata / Gasparini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Gasparini, Francesco (1661-1727)
compositore: Fago, Francesco Nicola (1677-1745)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 82r-84v

Filigrana

Non rilevata

Note

In altra fonte la stessa cantata è attribuita a Nicola Fago, cfr. RISM ID no.: 190002415. Filigrana identificata in KummerlingB 1970 con il numero 43. Mano identificata come Öh in KummerilingB 1970.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
In profondo riposo
2.1: Largo(aria, la maggiore, c-3)
Sparga Febo i bei crin d’oro
3.1: (recitativo, c)
Del più gelido inverno
4.1: (aria, la maggiore, c)
Finché avrà vita il mio core
5.1: (recitativo, c)
Ma a che di miei sospiri
6.1: Allegro(aria, la maggiore, 6/4)
Luci care ancor ch’ingrate

Trascrizione del testo poetico

In profondo riposo
All’or che stanco ogni mortal s’affida
Misero io sol per la mia Clori infida
Provo dentro al mio sen crucio penoso.

Sparga Febo i bei crin d’oro
O pur Cintia i rai d’argento
Mai non prova i cor ristoro
Sempre cresce il mio tormento.
Rida pur d’alba vezzosa
O de gl’astri bel fulgore
A quel riso il cor non posa
Non si placa il mio dolore.

Del più gelido inverno
Infierisca il rigore
O desiri o il furore
Vibri contro i mortal fiamme cocenti
A diporti innocenti
Lusinghiera stagion ridente alletti
Mai non prove diletti
Mai dal piangere io cesso
E fra tante vicende entro il mio seno
Il tormento fatal sempre è l’stesso.

Rida pur d’alba vezzosa
Che avrà vita il mio core
Il dolore
Fia ver me sempre più fiero
Né mai spero
Di godere un sol momento.
Finirà con la vita il mio tormento.

Ma a che di miei sospiri
Dono all’aure fugaci il rio tenore
Mentre tu sorda o bella a’ miei martiri
Provi tranquille in grembo a dolce sonno
Quella pace che nieghi al mesto core
Sì sì se non cangia il tuo rigore
Raddoppierò i sospiri
E per schernir tua crudeltade o ingrata
Sarem con ugual vento
Tu costante in fierezza ed io nel pianto.

Luci care ancor ch’ingrate
D’infierir se non lasciate
Mai di pianger cesserò.
Forse fia che men sdegnose
Verso me siete amorose
Un sol giorno io vi vedrò.

Paese

Germania

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Bsb - Berlin - Staatsbibliothek zu Berlin Preussischer Kulturbesitz
collocazione Mus.ms.30182.34

Scheda a cura di Licia Sirch e Ivano Bettin
Ultima modifica: