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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
In profondo riposo
Sparga Febo i bei crin d’oro
Del più gelido inverno
Finché avrà vita il mio core
Ma a che di miei sospiri
Luci care ancor ch’ingrate
Poetical text transcription
In profondo riposo
All’or che stanco ogni mortal s’affida
Misero io sol per la mia Clori infida
Provo dentro al mio sen crucio penoso.
Sparga Febo i bei crin d’oro
O pur Cintia i rai d’argento
Mai non prova i cor ristoro
Sempre cresce il mio tormento.
Rida pur d’alba vezzosa
O de gl’astri bel fulgore
A quel riso il cor non posa
Non si placa il mio dolore.
Del più gelido inverno
Infierisca il rigore
O desiri o il furore
Vibri contro i mortal fiamme cocenti
A diporti innocenti
Lusinghiera stagion ridente alletti
Mai non prove diletti
Mai dal piangere io cesso
E fra tante vicende entro il mio seno
Il tormento fatal sempre è l’stesso.
Rida pur d’alba vezzosa
Che avrà vita il mio core
Il dolore
Fia ver me sempre più fiero
Né mai spero
Di godere un sol momento.
Finirà con la vita il mio tormento.
Ma a che di miei sospiri
Dono all’aure fugaci il rio tenore
Mentre tu sorda o bella a’ miei martiri
Provi tranquille in grembo a dolce sonno
Quella pace che nieghi al mesto core
Sì sì se non cangia il tuo rigore
Raddoppierò i sospiri
E per schernir tua crudeltade o ingrata
Sarem con ugual vento
Tu costante in fierezza ed io nel pianto.
Luci care ancor ch’ingrate
D’infierir se non lasciate
Mai di pianger cesserò.
Forse fia che men sdegnose
Verso me siete amorose
Un sol giorno io vi vedrò.
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Language
Shelfmark
shelfmark Mus.ms.30182.34
Record by Licia Sirch e Ivano Bettin