Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Front. a c. 17r. non pentagrammata. C. 17v vuota. - In testa al testo: N.° 208. - Sotto il tit., a destra: A#.; più sotto sul margine destro: partitura / Violino 1 / Violino 2 / Tiorba. - In testa alla musica altro titolo: Serenata con duoi Violini, à 2 Voci, Soprano e Contralto / Dori e Aminta, del Sig.re Giovanni Bononcini.
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
Dori, S, Non amo e amar desio
Dori, S, Non so che sia che l'alma mia
Dori, S, Sì d'un bel sembiante se veggio i rai
S, E gran dolore la lontananza
Dori, S, Dunque fuggir conviene
Dori, S, Amici chi vuol penar ami
Aminta, A, Ama che amor non è
Aminta, A, Siepe d'acute spine
Aminta, A, Sembra tiranno amor e pur
Dori, S, Creder dovrò che sia
Dori, S, Amore d'un core con faci
Dori, S, Ma perché dica il pargoletto
Dori, Aminta, Sì d'amar risolvi o core
Trascrizione del testo poetico
Dori
Non amo e amar desio
E pur d’amar pavento
Spesso m’invoglio anch’io
D’adorare un bel volto e poi mi pento.
Mi spaventa il timore
Mi lusinga la speme
Ed intanto il mio core
Con agitata brama
Ora teme, ama, ama e non ama.
Non so che sia
Che l’alma mia
Non sa risolvere.
S’io deggio amar.
Ma si confonde
Come tra l’onde
Nave che perdesi
In mezzo al mar.
Sì sì, d’un bel sembiante
Se veggio i rai, vuo’ divenirne amante.
Ma no, mai non sarà
Se l’amata beltà visse lontana
Un dì da gli occhi miei
Solo che far dovrei,
E se volgesse ad altro oggetto i sguardi
Da geloso veleno
Non sentirei tirannegiarmi il seno.
Se poi speme fallace
Godesse di schernir l’anima mia
Che tormento sarìa?
È gran dolore
La lontananza.
Pena maggiore
È gelosia.
Ma la speranza
Allor che inganna
È una tiranna
Assai più ria.
Dunque fuggir conviene
Amor che fiero tanto
Non sa dar agli amanti altro che pene,
Non gli dà per conforto altro che pianto.
Ami chi vuol penar
Ch’io mai non amerò.
E sol non voglio amar
Perché penar non vuo’.
Aminta
Ama che amor non è
Sempre crudel così.
Niega di dar mercé
Ma poi consola un dì.
Siepe d’acute spine
Sa partorir le rose.
Ancor le fredde brine
Con stille rugiadose dan vita ai fiori.
E le vitree maremme
Delle conchiglie in sen cangia[n]s’in gemme.
Sembra tiranno amor
E pur sa dar a un cor diletto e pace
Ha certa crudeltà,
che poi divien pietà che tanto piace.
Dori
Creder dovrò che sia
Pietoso il crudo arciere?
Alma mia che rispondi? Ah non è vero!
Amore d’un core
Con faci voraci
Tiranno si fa.
Che il dardo d’un sguardo
E fiero e severo
L’affanno che dà.
Ma par che dica il pargoletto alato
Che non è mai spietato.
L’acceso stral ch’egli vibrando va
Voglio porgerci fe’ che mai sarà. [??]
Duetto Dori Aminta
Sì d’amor risolvi o core
E se amor ti dà tormento
Puoi tornare in libertà.
E soave il dio d’amore
Chi lo prova un sol momento
No che mai lasciar nol sa.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.ms.30182.15
Scheda a cura di Licia Sirch e Ivano Bettin