Scheda n. 6700

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1674

Titolo

Bella donna troppo cortese e liberale a tutti degli affetti suoi

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte seconda, p. 15-16

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Ha Filli mia più amanti. Forma non specificata, Bella donna troppo cortese e liberale a tutti degli affetti suoi

Trascrizione del testo poetico

Ha Filli mia più amanti,
Che seguaci non ha la Dea d’amore,
E credeva il mio core
D’esser solo in servirla e vi son tanti;
E nel goder de la sua grazia i frutti
Io son fra i tanti il minimo di tutti;
E se tal ora sia,
Che nova gelosia
Meglio i suoi fatti a rintracciar m’appelli,
Crescer veggio ogni dì servi novelli;
Che s’a ognun, che a lei volge
Divoto il guardo o riverente il piede
Desse qualche mercede
In ricompensa de’ sofferti affanni,
L’oro non basteria del Prete Ianni.

Ha più servi sua beltà
Pronti sempre a suoi voleri
Che non ha schiavi in Algieri
Il pià nobile Bassà;
E più inchini in un giorno a lei si fanno,
Che ad un principe grande in tutto un anno.

Se a mirarla sono in dui,
Lieto mostra ad ambo il viso,
E con placido sorriso
Corrisponde ai guardi altrui;
E in far grazie ad ognun senza sparagno
Ha il core in sen d’un Alessandro Magno.

Se un esercito d’amanti
L’invitasse a la tenzone,
Benché sola, in dolce agone
Pugneria con tutti quanti;
E venendo con lei tutti a le mani
Faria da Orazio sol contro i Toscani.

Ma se un sole ognun la chiama,
Che d’amore i cori accese,
Con ragione un sol non ama,
E con tutti ella è cortese;
Onde in van, ch’altri accenda, il cor si duole;
Risplende a tutti e non a un solo il sole.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione ARCA VII 24.105

Scheda a cura di Nadia Amendola
Ultima modifica: