Bibliographic level
Type of record
Date
Title
Music format
Linked names
Is part of
Publication
Physical description
Watermark
Not recorded
Uniform title
Poetical text transcription
Ha Filli mia più amanti,
Che seguaci non ha la Dea d’amore,
E credeva il mio core
D’esser solo in servirla e vi son tanti;
E nel goder de la sua grazia i frutti
Io son fra i tanti il minimo di tutti;
E se tal ora sia,
Che nova gelosia
Meglio i suoi fatti a rintracciar m’appelli,
Crescer veggio ogni dì servi novelli;
Che s’a ognun, che a lei volge
Divoto il guardo o riverente il piede
Desse qualche mercede
In ricompensa de’ sofferti affanni,
L’oro non basteria del Prete Ianni.
Ha più servi sua beltà
Pronti sempre a suoi voleri
Che non ha schiavi in Algieri
Il pià nobile Bassà;
E più inchini in un giorno a lei si fanno,
Che ad un principe grande in tutto un anno.
Se a mirarla sono in dui,
Lieto mostra ad ambo il viso,
E con placido sorriso
Corrisponde ai guardi altrui;
E in far grazie ad ognun senza sparagno
Ha il core in sen d’un Alessandro Magno.
Se un esercito d’amanti
L’invitasse a la tenzone,
Benché sola, in dolce agone
Pugneria con tutti quanti;
E venendo con lei tutti a le mani
Faria da Orazio sol contro i Toscani.
Ma se un sole ognun la chiama,
Che d’amore i cori accese,
Con ragione un sol non ama,
E con tutti ella è cortese;
Onde in van, ch’altri accenda, il cor si duole;
Risplende a tutti e non a un solo il sole.
Country
Language
Shelfmark
shelfmark ARCA VII 24.105
Record by Nadia Amendola