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Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Oppresso un cor da mille pene atroci,
Per sentier di costanza
Seguîa l’orme veloci
Di fugace speranza,
Ne il meschin s’avvedea fra tante pene,
Che strascinava al piè dure catene;
Ma qual forte destriero,
Che impaziente al corso
Frange co’ denti il morso,
Questo cor prigioniero
Ne le dimore sue già reso folle,
A spezzarle s’accinse e Amor non volle;
Ond’ei colmo di rabbia e di furore
S’adirò contro amore,
Pianse, s’afflisse, impallidì, sudò,
E a le catene sue così parlò.
E quanto durerà
Dispietate catene
La vostra ferità?
E avrò sempre da piangere
Privo d’amica spene
L’amata libertà?
Se Amor non vuol frangere
Durissime catene
Sdegno vi spezzerà;
Non è immortal la prigionia d’un core;
Sdegno lo scioglie se lo lega amore.
Io non vi dico già catene ingrate,
Che per sempre sciogliate
Da vostri nodi il tormentato piè,
Ma che una volta sola
Vi partiate da me
Fin ch’io giunga colei, che a me s’invola;
Poiché di troppo impaccio
È per seguir la speme il vostro laccio.
Per breve momento
Il nodo sia lento
Di vostra ritorte,
E stringetemi poscia infino a morte.
Se voi vi sciorrete
Catene discrete,
Non molto
Disciolto
Il piede n’andrà,
Che al primo soggiorno
Ben tosto ritorno
Quest’alma farà.
Ma voi pur mi negate,
O catene ostinate,
Momentaneo piacer di libertà?
E quanto durerà
Dispietate catene
La vostra ferità?
E avrò sempre da piangere
Privo d’amica spene
Se Amor non vuol frangere
Durissime catene
Sdegno vi spezzerà;
Non sempre Amor del’altrui mal si ride;
S’egli fa un nodo al cor, sdegno recide.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione ARCA VII 24.17
Scheda a cura di Nadia Amendola