Scheda n. 6544

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Del s.r Abb. Fagilla

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Fagilla Orazio Antonio (fine XVII secolo)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1660-1700]

Descrizione fisica

C. 47-52

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si♭ maggiore, c)
Cadea da balz’alpina
2.1: Presto(aria, fa maggiore, 3)
Corre l’onda e va ridente
3.1: (recitativo-arioso, c)
Se talhor da miei lumi
4.1: (recitativo-arioso, c)
Amor barbaro arciero
5.1: (aria, 3/2-6/8)
È destino agli amanti il lagrimar
6.1: (recitativo-arioso, c)
Volea più dir la bella

Trascrizione del testo poetico

Cadea da balz’alpina
Figlia d’un cavo sasso onda loquace
E con piè fuggitivo
Spriggionata correa spiaggia fiorita
E su i verdi tappeti
Dell’amene sue sponde
Incastravan le perle amiche l’onde
Quivi Lidia s’assise
E presa in man la cetra
Disse a ferir con tali accenti l’etra.

Corre l’onda e va ridente
Che gridar può libertà
Ma Lidia dolente
D’un cieco alle pene
Fra dure catene
Languendo sen va.

Se talhor da miei lumi
Verso a temprar la fiamma
Di lagrime più fiumi
Esca del foco è il pianto
E se la fiamma inalzo
A diseccar di questi lumi il rio
Più s’accresce la fiamma al pianto mio.
E rimiro al mio seno in picciol loco
Unit’a danni miei con l’acqua il foco.

Amor barbaro arciero
Se più che mai costante
Di Tireno son io Tireno è mio
Chi dà cibo al martire
Al mio duolo al sospiro al mio languire.

È destino agli amanti il lagrimar
È vicin’alle gioie il sospirar.
Che la face d’Amore
Con gli splendori suoi porta l’ardore.

Volea più dir la bella
Quando Tireno amante
Con mille baci e mille
Ruppe il suon e gl’accenti ad un istante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 50 olim 33.5.38 deinde Arie 63.7

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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