Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Fonte concordante con stessa musica attribuita ad Ariosti in I-Rc, Ms. 2248 (v. scheda 379)
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Aure, o voi ch'accogliete
Non è ver che lontananza
Quel ritornar sovente
Combattono il core piu stimoli interni
Trascrizione del testo poetico
Aure o voi ch’accogliete
I moti del mio cor sciolti in sospiri
Portate deh portate i mie martiri
Colà dove dimora il bel ch’adoro.
E se fia che ristoro
Da cio sperar possa un’ardente affetto
Questa imploro pietade e questa aspetto.
Non è ver che lontananza
Sia rimedio del penar.
Tormentosa rimembranza
Ravvivando va la pena
Del pensier alla catena
Paragone è dell’amor.
Quel ritornar sovente
All’agitata mente
L’adorato sembiante il vezzo, il viso
Rende al core conquiso
Un certo che, che più il tormento affligge
Che piu sempre trafigge.
Combattono il core
Piu stimoli interni
Di pena e d’amore
Mordace rispetto
Né crudel difetto
E in mezzo al rigore
Né palpiti alterni
Sol vive il dolor.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.28 (=Cantate 67).15
Scheda a cura di Stefano Cuomo