Scheda n. 6065

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1706-1710

Titolo

Canta à voce Sola/ Del Sig.r Alessandro Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1706-1710]

Descrizione fisica

C. 28r-33r

Filigrana

Filigrana costituita da lettere SP (Filigrana rilevata a c.: 30r. )

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 28r. Il testo poetico appare qui in una versione ampiamente rimaneggiata, rispetto all’originale di Pietro Giovanni Monesio, trascritto e catalogato in Clori alla scheda 6678 a cura di Nadia Amendola. Cfr. Giampietro [i.e. Giovanni Pietro] Monesio, La musa seria, Roma, Corvo e Lupardi, 1674

Titolo uniforme

Ch’io da te mi divida. Cantata, Partita dolorosa

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: p. 139, n. 98
Maccavino 1990: p. 117
Rostirolla 1972: p. 406, n. 99

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, sol minore, c)
A, Ch’io da te mi divida
2.1: Largo(aria, sol minore, c)
A, Se ti lascio amato bene
3.1: (recitativo, c)
A, Ecco intanto che giunge l'ora fatale
4.1: (aria, sol minore, c)
A, Se sia dolor spietato

Trascrizione del testo poetico

Ch’io da te mi divida
Con partenza homicida
M’impone o amata Clori
Ira di Cielo
Avversità di fato
E il nume faretrato
Lungi da te mio bene
Vuol ch’io trascini
al piè le mie catene
Poiché quel forte laccio
Con cui teco m’avvinse
Scioglier non ha possanza
Tempo fato fortuna o lontananza.

Se ti lascio amato bene
Parte il piè ma fra catene
Teco resta avvinto il cor.
E se cangio cielo e stato
Questo core innamorato
mai saprà cangiar amor.

Ecco intanto che giunge
l’ora fatale oh Dio,
Che mi sferza à lasciarti
Idolo mio.
E in proferire ahi lasso
Quel doloroso addio
Che dà tè mi divide
Corre sul labro il core
E afflitto esclama,
Ch’è un immenso martir
lasciar che s’ama

Se sia dolore spietato
Lasciar l’idol amato
Lo dica questo cor
L’anima mia
Sé sia dolor spietato
Di tante pene e tante
Che soffre un alma amante
Di questa no si dà pena più rìà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 11.4

Scheda a cura di Gianpaolo Russo
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