Scheda n. 5778

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1730

Titolo

Del Sig:re Antonio Caldara Veneto.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1730]

Descrizione fisica

C. 41r-50v (olim c. 40r-49v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione sopra l’incipit; appellativi da fonti concordanti in I-Bc Ms.Martini.2.1 e I-PEsp M.CXXXVI (v. Rep. bibliografici).

Titolo uniforme

Bramo aver due cori in petto. Cantata, [In Giuditio di Seleuco], [Il Seleuco]

Organico

Basso e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Allegro(aria, la maggiore, c)
B, Bramo haver due cori in petto
%F-4$xFCG@c =2/2-8-6{,AB}{'C,G}/8.A6G{AG}{AB}{'C,B}8A4-/
2.1: (aria, c)
B, Errasti o Figlio inalterabil legge
%F-4$xFCG@c 8-'C,A'C,FF-F/
3.1: Allegro(aria, si minore, c)
B, Non vide il terror del mondo
%F-4$xFC@c 4-8-,B{x.A6G}4F/
4.1: (recitativo-arioso, c)
B, Se consiglier fur gl’occhii
%F-4$xFCG@c 8,E6EE8GBB4E6EF/
5.1: Allegro assai(aria, mi maggiore, 3/4)
B, Non so comprendere
%F-4$xFCGD@3/4 =3/4,EGA
6.1: (recitativo, c)
B, Ma pur Giudice, e Padre esserti voglio
%F-4$xFCGD@c 4,A8-A4A8GA/
7.1: Allegro(aria cavata, 3/2)
B, Se fui Padre crudel o Re pietoso
%F-4$xFCG@3/2 2-,A'C/,BEG/

Trascrizione del testo poetico

Bramo haver due cori in petto
Un di Padre et un di Re.
Questo giusto, e quel clemente
L’uno assolva il delinquente
L’altro intatta ad Astrea serbi la fé.

Errasti o Figlio inalterabil legge
Ti condanna Seleuco
A te il giudice, e Padre attende il mondo
In un caso sì dubio [i.e.] i miei decreti
Pietà non metta il fallo
Ma la natura impugna
Le tue difese il cielo
Più per Re, che per Padre mi rimira;
Ma per te più che Re per Padre elesse.
O mio destin tiranno
Io son reo se ti assolvo, o ti condanno.

Non vide il terror del mondo
Alcide più del mio bivio maggiore.
Son crudel quando son giusto
Non son Re sono ingiusto
Son contrarie per me giustizie e amore.

Se consiglier fur gl’occhii
D’un adultero affetto
L’abbiano gl’occhii la pena,
E in ricompensa a un vilipeso honore
Dian le tenebre tue lume maggiore
Seleuco come Re così commanda [i.e.]
Come Padre d’amore
Scusa i trascorsi in giovenil estade,
E il competono a gara,
E giustitia, e pietade.

Non so comprendere
Se sia miglior
Di Re o di Genitor
Il pregio, e il vanto.
Io non so intendere
Si possivvir [?]
Alla gloria il martir
Il riso al pianto.

Ma pur Giudice, e Padre esserti voglio
Senti Figlio et ammira
La mia giustitia, et il mio amor
Un occhio a te si tolga
Un altro a me si svelli,
E così paga sia
La giustitia, e natura,
E resti il mondo in caso tal dubioso

Se fui Padre crudel o Re pietoso.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2469.6

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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