Scheda n. 5602

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1790-1800

Titolo

Li scherzi boscherecci Cantata a quattro voci / Del Sig.r D:n Giuseppe Sigismondo

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Fa parte di

Redazione

[Napoli : copia, 1791-1800]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 137-197) ; 215x315 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Cartulazione precedente (c. 1-61) cassata; iniziali M.P. sul frontespizio

Titolo uniforme

Chi vuol l'ortolanella. Cantata, Li scherzi boscherecci

Organico

2 soprani, tenore e basso, 2 oboi, fagotto, 2 corni, 2 violini, viola e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (sinfonia, re maggiore, c)
2.1: Andantino(aria, sol maggiore, 6/8)
Chi vuol l'ortolanella
3.1: (recitativo, c)
Eurilla mia buondì. Buondì Dorina
4.1: Andante(aria, si♭ maggiore, 2/2)
Bel piacere dà la caccia
5.1: (recitativo, c)
Amico Don Tiberio io stanco sono
6.1: Andante(aria, re maggiore, c)
Sono povera figliola

Trascrizione del testo poetico

[Dorina]
Chi vuol l’Ortolanella
Che chiami, ed io son qua;
Tengo la pimpinella,
La bella insalatina,
Cicoria novellina
Ogn’erba ancor ci sta.
[Eurilla]
Povera Pastorella,
Che vita è questa qua,
Vo sempre coll’agnello
Al bosco, al monte, al prato
E pure del mio fato
Pietade alcun non ha.
[a 2]
Chi vuol l’Ortolanella / Povera Pastorella
Che chiami, ed io son qua. / Che vita è questa qua.

[Dorina]
Eurilla mia buondì. [Eurilla] Buondì Dorina
Per vendere l’erbetta
Sollecita sei stata stammatina.
[Dorina]
E tu molto per tempo
Uscita sei per pascere
Le pecorelle [Eurilla] Eh sì qualch’altra cosa
Ti fa star così desta.
[Dorina]
Eh! Qualch’altro pensier ti ha fatta lesta.
[Eurilla]
Quei cari cacciatori
Che ieri rimirammo
E ti fecero tante garbatezze
Han fatto risvegliarti. [Dorina] Tu mi hai tolto
Le parole di bocca; io quest’inteso
Ti dir voleva a te... Eccoli appunto
Che tornano di nuovo a questa parte
[Eurilla]
E che qui stiamo non si sono accorti.
[Dorina]
Nascondiamoci e stiamo ad osservare
Se di noi due stassero a parlare.

[Lelio]
Bel piacere dà la caccia
Bel mestiere è in verità
Si va lieto tra le selve
Or unito ed ora solo
E si sente l’usignuolo
Dolce dolce a lamentar.
[Tiberio]
Mo che a caccia songo asciuto
Che sterminio aggio da fà.
Covarelle e cestarelle,
Pappamosche coreille,
Spiche, vivoccole e cardille
Voglio farne nquantetà.

[Lelio]
Amico Don Tiberio io stanco sono
Per sì lungo cammino. [Tiberio] E io caro socio
Porzi non men nespole. [Lelio] Sediamo
Su quest’erbette e tra di noi parliamo.
[Tiberio]
Eccomi al par di te col tergo al fresco
[Lelio]
Or dimmi caro amico,
Quelle che ier vedemmo
Vezzose villanelle
Qual ti sembrano mai? [Tiberio] Mpanute e belle.
Non sono così guasche
Due quaglie settembrine,
Due merole, due folleche,
Due natielle sarvateche
[Lelio]
Io giusto per vederle
Questa mattina a caccia son tornato,
[Tiberio]
E pe la stessa cosa
Pe sti luoche a marvizze ho zeccheiato.
[Lelio]
Chi sa se in questo prato torneranno!
[Tiberio]
Senò l’andremo noi trovanno.
[Lelio]
Per ora non mi fido.
Ho un sonno del Diavolo
[TIberio]
E a me porzì sen viene masto Pavolo.
[Lelio]
Questo ciel sì sereno
[Tiberio]
Sto prato accosì bello
[Lelio]
Il lieto susurrar del venticello
[Tiberio]
Lo sciabacco che fa lo sciummetiello
[Lelio]
M’invitano ad un dolce e bel sopore.
[Tiberio]
Mme sanno far allizze e gualejare
[Lelio]
Vieni sonno gradito e fa ch’io dorma
Al margine di queste chiare fonte.
[Tiberio]
Vienence varra d’oro e dalle nfionte.
[Dorina]
Hanno già preso sonno
[Eurilla]
Si sono addormentati
[Dorina]
Accostiamoci a loro zitto zitto
[Eurilla]
Sulla punta di piè vò cheta cheta
[Dorina]
Facciamoli una burla. [Eurilla] Ed in che modo?
[Dprina]
Nascondiamli li schioppi in quella siepa
[Eurilla]
I schioppi sol non bastano
Togliamoli belbello gli orologgi
[Dorina]
Sì ben. Il fazzoletto
E ancor la scatola io toglierò da questo.
[Eurilla]
Io da quest’altro ei toglierò le fibbie
Dal scarpe [Dorina] Ed il cappello
[Eurilla]
Ed il cappello ancora
Presto, che già svegliando si van ora.
[Tiberio]
Que sozio [Lelio] Don Tiberio
[Tiberio]
Ch’è stato? Chi destommi?
[Tiberio]
Oh mmalora il cappello
[Lelio] E ’l mio dov’è? E lo schioppo
[Tiberio]
Uh cancaro! La scoppetta
Porzi ha pigliato vuolo.
[Lelio]
L’orologio [Tiberio] L’arluojo addovestà?
[Lelio]
La scatola! Il fazzoletto [Tiberio] Oh pesta
Oh rovina di Troja
Le mie fibbie d’argento innargentate
Porzi s’anno aggraffate.
[Lelio]
Corri di qua [Tiberio] Tu corri là [Lelio] Và, vedi
[Tiberio]
Va osemabonora
[Dorina]
Ah che non posso più frenare il riso
[Eurilla]
Io scoppio per li fianchi
[Lelio]
Oh vaghe forosette
[Tiberio]
Oh mie ninfe d’Agnano
[Lelio]
Voi forse questa burla
Ci avete fatta? [Dorina] Cosa dite voi?
[Eurilla] Non so di che parlate
[Tiberio]
Que’ non facimmo zeze
Vommecate tutti i mobili nostri
Che v’avite arrobbate.
[Dorina]
Come! Che ingiuria è questa
Che vi va per la testa, noi rubarvi?
[Dorina]
Noi ladre? Uh che rossore!
[Lelio]
Brave! Così vi voglio
Voi siete molto fine!
Via tornatemi il mio, care ladrine.

[Dorinda]
Sono povera figliola
Come l’acqua innocentina
E voi dite che son fina
Che rossore è questo qua.
[Lelio]
Mia figliola innocentina
Via serena agli occhi belli
Che su tu più mi corbelli
Io non so quel che sarà.
[Eurilla]
Sono misera ragazza
Tutta buona e tutta schietta
E così lei mi strapazza
Mi fà orrore in verità.
[Tiberio]
Sei ragazza schietta schietta
Mmene songo già addonato
E non ti ca sto sbracato
La mia robba caccia qua.
[Dorina, Eurilla]
Ohimé che grande ingiuria
Mi tocca di provar;
Ah che mi viene a piangere
Mi sento, oh Dio, mancar.
[Lelio]
Ohimé che quelle lagrime
Mi fanno singhiozzar.
[Tiberio]
Ahimmé ch’a chillo trivolo
Me scappa ad arragliar.
[Dorina, Eurilla]
(Frenar non posso il ridere
Che gusto è questo qua).
[Lelio]
Oh via la burla su terminate
La robba nostra deh ci tornate.
[Tiberio]
Via non ce jammo mo chiù addormenno,
[Dorina, Eurilla]
Dunque la robba voi pretendete?
[Lelio, Tiberio]
Sì mia signora sì.
[Dorina, Eurilla]
Ed io la robba vi porto qua.
[Lelio, Tiberio]
Sì mia signora sì.
[Lelio]
Che forosette
Graziose e care
Elle han voluto
Con noi scherzare.
[Tiberio]
Non c’è che dicere
Le pacchianelle
So mele e zuccaro
So bone e belle.
[Lelio]
Ma quelle tornano
Sonando qua.
[Tiberio]
Che st’auta storia
Che mai sarà?
[Dorina, Eurilla]
Con il tricchete tricchete trà
[Dorina]
E lo mare e la marina
Quanto belle quel visino
[Eurilla]
E le mure e de lo mare
Mio signor vi voglio amare
[Dorina, Eurilla]
Con il tricchete tricchete trà.
E lo mare che in calma è restato
Il mio bene ogni cosa mi ha dato
[Dorina, Eurilla, Tiberio]
Co lo trucchete trucchete trà
[Tiberio]
De melito sole magnosa
E tutte quante so bozzolose
E le becchie che sogno d’arzane
Tutte quante so roffiane
E le femmene de Caserta
Lo juono chiuse e la notte aperte
Le pacchiane che songo figliole
So trottate e mariole
E minella, e minò
E lo tricchete tricchete trà
E le bello mio pallò
Nfinfirinfi co lo nfifirinfò.
Le rrobbe cacciate
ca fuoco men dò
Lonfinfirinfi co lo nfifirinfò
[Lelio]
La rabbia nel petto rodendo mi sta.
[Dorina, Eurilla]
Le robbe vi diamo col tricchete trà.
[Dorina]
Via cari giù la collera
Le robbe stanno là
[Eurilla]
Con voi signori amabili
Noi vollimo scherzar.
[Lelio]
Mie care anzi carissime
Mi fara ravvivar.
[Tiberio]
Nennelle mie de zuccaro
Volimmo grelleja.
[Dorina, Eurilla, Lelio, Tiberio]
Vogliamo sempre ridere
E sempre lieti star.
Fra l’erbette ei zefiretti
Semore scherzano gli amori,
Pastorelle e cacciatori
Sempre stanno a giubilar.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 294 (=25.1.4; =20.2.3).8

Scheda a cura di Giulia Giovani
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