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Redazione
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Watermark
Not recorded
Notes
Cartulazione precedente (c. 1-61) cassata; iniziali M.P. sul frontespizio
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Analytical description
Chi vuol l'ortolanella
Eurilla mia buondì. Buondì Dorina
Bel piacere dà la caccia
Amico Don Tiberio io stanco sono
Sono povera figliola
Poetical text transcription
[Dorina]
Chi vuol l’Ortolanella
Che chiami, ed io son qua;
Tengo la pimpinella,
La bella insalatina,
Cicoria novellina
Ogn’erba ancor ci sta.
[Eurilla]
Povera Pastorella,
Che vita è questa qua,
Vo sempre coll’agnello
Al bosco, al monte, al prato
E pure del mio fato
Pietade alcun non ha.
[a 2]
Chi vuol l’Ortolanella / Povera Pastorella
Che chiami, ed io son qua. / Che vita è questa qua.
[Dorina]
Eurilla mia buondì. [Eurilla] Buondì Dorina
Per vendere l’erbetta
Sollecita sei stata stammatina.
[Dorina]
E tu molto per tempo
Uscita sei per pascere
Le pecorelle [Eurilla] Eh sì qualch’altra cosa
Ti fa star così desta.
[Dorina]
Eh! Qualch’altro pensier ti ha fatta lesta.
[Eurilla]
Quei cari cacciatori
Che ieri rimirammo
E ti fecero tante garbatezze
Han fatto risvegliarti. [Dorina] Tu mi hai tolto
Le parole di bocca; io quest’inteso
Ti dir voleva a te... Eccoli appunto
Che tornano di nuovo a questa parte
[Eurilla]
E che qui stiamo non si sono accorti.
[Dorina]
Nascondiamoci e stiamo ad osservare
Se di noi due stassero a parlare.
[Lelio]
Bel piacere dà la caccia
Bel mestiere è in verità
Si va lieto tra le selve
Or unito ed ora solo
E si sente l’usignuolo
Dolce dolce a lamentar.
[Tiberio]
Mo che a caccia songo asciuto
Che sterminio aggio da fà.
Covarelle e cestarelle,
Pappamosche coreille,
Spiche, vivoccole e cardille
Voglio farne nquantetà.
[Lelio]
Amico Don Tiberio io stanco sono
Per sì lungo cammino. [Tiberio] E io caro socio
Porzi non men nespole. [Lelio] Sediamo
Su quest’erbette e tra di noi parliamo.
[Tiberio]
Eccomi al par di te col tergo al fresco
[Lelio]
Or dimmi caro amico,
Quelle che ier vedemmo
Vezzose villanelle
Qual ti sembrano mai? [Tiberio] Mpanute e belle.
Non sono così guasche
Due quaglie settembrine,
Due merole, due folleche,
Due natielle sarvateche
[Lelio]
Io giusto per vederle
Questa mattina a caccia son tornato,
[Tiberio]
E pe la stessa cosa
Pe sti luoche a marvizze ho zeccheiato.
[Lelio]
Chi sa se in questo prato torneranno!
[Tiberio]
Senò l’andremo noi trovanno.
[Lelio]
Per ora non mi fido.
Ho un sonno del Diavolo
[TIberio]
E a me porzì sen viene masto Pavolo.
[Lelio]
Questo ciel sì sereno
[Tiberio]
Sto prato accosì bello
[Lelio]
Il lieto susurrar del venticello
[Tiberio]
Lo sciabacco che fa lo sciummetiello
[Lelio]
M’invitano ad un dolce e bel sopore.
[Tiberio]
Mme sanno far allizze e gualejare
[Lelio]
Vieni sonno gradito e fa ch’io dorma
Al margine di queste chiare fonte.
[Tiberio]
Vienence varra d’oro e dalle nfionte.
[Dorina]
Hanno già preso sonno
[Eurilla]
Si sono addormentati
[Dorina]
Accostiamoci a loro zitto zitto
[Eurilla]
Sulla punta di piè vò cheta cheta
[Dorina]
Facciamoli una burla. [Eurilla] Ed in che modo?
[Dprina]
Nascondiamli li schioppi in quella siepa
[Eurilla]
I schioppi sol non bastano
Togliamoli belbello gli orologgi
[Dorina]
Sì ben. Il fazzoletto
E ancor la scatola io toglierò da questo.
[Eurilla]
Io da quest’altro ei toglierò le fibbie
Dal scarpe [Dorina] Ed il cappello
[Eurilla]
Ed il cappello ancora
Presto, che già svegliando si van ora.
[Tiberio]
Que sozio [Lelio] Don Tiberio
[Tiberio]
Ch’è stato? Chi destommi?
[Tiberio]
Oh mmalora il cappello
[Lelio] E ’l mio dov’è? E lo schioppo
[Tiberio]
Uh cancaro! La scoppetta
Porzi ha pigliato vuolo.
[Lelio]
L’orologio [Tiberio] L’arluojo addovestà?
[Lelio]
La scatola! Il fazzoletto [Tiberio] Oh pesta
Oh rovina di Troja
Le mie fibbie d’argento innargentate
Porzi s’anno aggraffate.
[Lelio]
Corri di qua [Tiberio] Tu corri là [Lelio] Và, vedi
[Tiberio]
Va osemabonora
[Dorina]
Ah che non posso più frenare il riso
[Eurilla]
Io scoppio per li fianchi
[Lelio]
Oh vaghe forosette
[Tiberio]
Oh mie ninfe d’Agnano
[Lelio]
Voi forse questa burla
Ci avete fatta? [Dorina] Cosa dite voi?
[Eurilla] Non so di che parlate
[Tiberio]
Que’ non facimmo zeze
Vommecate tutti i mobili nostri
Che v’avite arrobbate.
[Dorina]
Come! Che ingiuria è questa
Che vi va per la testa, noi rubarvi?
[Dorina]
Noi ladre? Uh che rossore!
[Lelio]
Brave! Così vi voglio
Voi siete molto fine!
Via tornatemi il mio, care ladrine.
[Dorinda]
Sono povera figliola
Come l’acqua innocentina
E voi dite che son fina
Che rossore è questo qua.
[Lelio]
Mia figliola innocentina
Via serena agli occhi belli
Che su tu più mi corbelli
Io non so quel che sarà.
[Eurilla]
Sono misera ragazza
Tutta buona e tutta schietta
E così lei mi strapazza
Mi fà orrore in verità.
[Tiberio]
Sei ragazza schietta schietta
Mmene songo già addonato
E non ti ca sto sbracato
La mia robba caccia qua.
[Dorina, Eurilla]
Ohimé che grande ingiuria
Mi tocca di provar;
Ah che mi viene a piangere
Mi sento, oh Dio, mancar.
[Lelio]
Ohimé che quelle lagrime
Mi fanno singhiozzar.
[Tiberio]
Ahimmé ch’a chillo trivolo
Me scappa ad arragliar.
[Dorina, Eurilla]
(Frenar non posso il ridere
Che gusto è questo qua).
[Lelio]
Oh via la burla su terminate
La robba nostra deh ci tornate.
[Tiberio]
Via non ce jammo mo chiù addormenno,
[Dorina, Eurilla]
Dunque la robba voi pretendete?
[Lelio, Tiberio]
Sì mia signora sì.
[Dorina, Eurilla]
Ed io la robba vi porto qua.
[Lelio, Tiberio]
Sì mia signora sì.
[Lelio]
Che forosette
Graziose e care
Elle han voluto
Con noi scherzare.
[Tiberio]
Non c’è che dicere
Le pacchianelle
So mele e zuccaro
So bone e belle.
[Lelio]
Ma quelle tornano
Sonando qua.
[Tiberio]
Che st’auta storia
Che mai sarà?
[Dorina, Eurilla]
Con il tricchete tricchete trà
[Dorina]
E lo mare e la marina
Quanto belle quel visino
[Eurilla]
E le mure e de lo mare
Mio signor vi voglio amare
[Dorina, Eurilla]
Con il tricchete tricchete trà.
E lo mare che in calma è restato
Il mio bene ogni cosa mi ha dato
[Dorina, Eurilla, Tiberio]
Co lo trucchete trucchete trà
[Tiberio]
De melito sole magnosa
E tutte quante so bozzolose
E le becchie che sogno d’arzane
Tutte quante so roffiane
E le femmene de Caserta
Lo juono chiuse e la notte aperte
Le pacchiane che songo figliole
So trottate e mariole
E minella, e minò
E lo tricchete tricchete trà
E le bello mio pallò
Nfinfirinfi co lo nfifirinfò.
Le rrobbe cacciate
ca fuoco men dò
Lonfinfirinfi co lo nfifirinfò
[Lelio]
La rabbia nel petto rodendo mi sta.
[Dorina, Eurilla]
Le robbe vi diamo col tricchete trà.
[Dorina]
Via cari giù la collera
Le robbe stanno là
[Eurilla]
Con voi signori amabili
Noi vollimo scherzar.
[Lelio]
Mie care anzi carissime
Mi fara ravvivar.
[Tiberio]
Nennelle mie de zuccaro
Volimmo grelleja.
[Dorina, Eurilla, Lelio, Tiberio]
Vogliamo sempre ridere
E sempre lieti star.
Fra l’erbette ei zefiretti
Semore scherzano gli amori,
Pastorelle e cacciatori
Sempre stanno a giubilar.
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shelfmark Cantate 294 (=25.1.4; =20.2.3).8
Record by Giulia Giovani