Scheda n. 260

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica manoscritto

Data

Data certa, 1718

Titolo

Cantata 22

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

autore del testo per musica: Stampiglia, Silvio (1664-1725)

Redazione

Roma : copia, 1718

Descrizione fisica

P. 30-31

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Trascrizione del testo poetico

Più che d’amor languisco
Per l’idol mio più mi diventa infido;
Ma i dardi che Cupido
Nel mio seno vibrò già sprezzo e frango.
E perché troppo amai pentito io piango
Scioglierò dai legami
Libero il piede ove ristretta io fui,
E dagli amori altrui
Più non fia che il mio cor s’accenda, ed ami
Che abbandonata e sola
Piango e trovar non so chi mi consola;

Lusinga alletta e piace
Amor coi dardi suoi
E menzognero poi
Di fe’ mancando va.
Se con la dolce face
D’una beltà che vaga
Il cor m’accende e impiaga
E poi sanar non sa.
Arde l’erbetta e il fiore
Ardon le piante e i sassi; e nelle selve
Le più feroci belve ardon d’amore;
Né in quelle mai si vede
Cangiar costanza e fede
E tu, che vago e bello
Non hai core di sasso o pur di fiera
Dimmi perché rubello
E severo così meco non sei,
che pietade non hai de pianti miei.

Perché crudel perché
Mancando alla tua fe’
M’inganni e ridi.
Tu sai che questo cor
Langue per te d’amor
E pur l’uccidi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Fl - Firenze - Biblioteca Medicea Laurenziana
fondo Ashburnham
collocazione Ms 729.22

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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