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Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Uniform title
Poetical text transcription
Più che d’amor languisco
Per l’idol mio più mi diventa infido;
Ma i dardi che Cupido
Nel mio seno vibrò già sprezzo e frango.
E perché troppo amai pentito io piango
Scioglierò dai legami
Libero il piede ove ristretta io fui,
E dagli amori altrui
Più non fia che il mio cor s’accenda, ed ami
Che abbandonata e sola
Piango e trovar non so chi mi consola;
Lusinga alletta e piace
Amor coi dardi suoi
E menzognero poi
Di fe’ mancando va.
Se con la dolce face
D’una beltà che vaga
Il cor m’accende e impiaga
E poi sanar non sa.
Arde l’erbetta e il fiore
Ardon le piante e i sassi; e nelle selve
Le più feroci belve ardon d’amore;
Né in quelle mai si vede
Cangiar costanza e fede
E tu, che vago e bello
Non hai core di sasso o pur di fiera
Dimmi perché rubello
E severo così meco non sei,
che pietade non hai de pianti miei.
Perché crudel perché
Mancando alla tua fe’
M’inganni e ridi.
Tu sai che questo cor
Langue per te d’amor
E pur l’uccidi.
Country
Language
Shelfmark
collection Ashburnham
shelfmark Ms 729.22
Record by Teresa M. Gialdroni