Scheda n. 4773

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Nella notte più fosca / Del Sig. Gio: Cesare Netti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Netti, Giovanni Cesare (1649-1686)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 101-104

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Fabris 2007a: pp. 36-41; trascrizione alle pp. 52-71

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, do minore, c)
Nella notte più fosca
2.1: (aria, do minore, c3/2)
O tiranna gelosia
2.2: (aria, c3/2)
Gelosia nume spietato
3.1: (recitativo, c)
Filli non ti doler s’io son geloso
4.1: (aria cavata, c3/2)
Vivo fuor di speranza e di riposo
5.1: (aria, sol minore, 12/8)
Dal mio core la speme fuggì
6.1: (recitativo, c)
D’un infelice amante
7.1: (refrain, c3/2)
Perfida gelosia lasciami in pace
8.1: (aria, sol minore, c3/2)
Di sospetto inique larve
9.1: (recitativo, c)
Ma mentr’io mi consolo indarno attendo
10.1: (refrain, c3/2)
Perfida gelosia lasciami in pace
11.1: (recitativo-arioso, c)
Già dall’eoe marine

Trascrizione del testo poetico

Nella notte più fosca
Con la scorta d’un dio fanciullo e cieco
Ver l’acerba cagion del mio dolore
Volgo tremante il piè le rime e’l core
Sin hor contento fui
E da pensier tranquilli
Lusingato sperai
Che fusse tutto mio l’amor di Filli.
Hor d’amaro sospetto
Incurabil veleno
Serpendomi nel petto
Mentre la speme si dilegua e scema
Fa che di sua costanz’ogn’hor più tema.

O tiranna gelosia
Che d’amor t’usurpi il loco
Meschi il gel col dolce foco
Che dà vita all’alma mia
2.a
Gelosia nume spietato
Ch’il mio cor ogn’or tormenti
Fai ch’io viva hore dolenti
E placar disperi il fato.

Filli non ti doler s’io son geloso
Che se d’amor è figlio
Questo mostro crudele
Vedrai ch’è sì possente
L’affetto del mio core
Che se ben d’esser mia sempre più resti

Vivo fuor di speranza e di riposo
Filli on ti doler se son geloso.

Dal mio core la speme fuggì
E tiranno sospetto v’entrò
Fors’un altro ch’il sen ti ferì
Del mio affetto la preda rubò.

D’un infelice amante
Che sovra aurate corde
Spiega in musici carmi i suoi tormenti
Ascolta o bella
I lagrimosi accenti.
Varj corrono gl’anni
Ch’il tuo bel volto adoro
E di mia pura fede
Cerco dal tuo rigor qualche mercede
Ma di tranquilla vita
Che speranza mi resta
S’una nube funesta
Di gelosia crudel l’alma sconvoglie
Et in nun punto ogni seren le toglie.

Perfida gelosia lasciami in pace.

Di sospetto inique larve
Non turbate un core amante
S’ella giura esser costante
Sogno fu ciò che m’apparve
S’ella giura esser costante.

Ma mentr’io mi consolo indarno attendo
Dal mio bel sol conforto
Se d’ogni duol ministra
Empia furia d’abisso
Mi va scotendo il petto
Con incantata face.

Perfida gelosia lasciami in pace.

Già dall’eoe marine
Spuntand’a poco a poco i rai del sole
Fugan la notte e dan la luce al mondo.
Onde convien ch’io parta
E tu forse riposi e ancor non sai
Che l’aspra doglia mia sin hor cantai
Filli ti lascio, a Dio
Io spargo se tu dormi il fiato ai venti
O pur vegliano ridi s’ miei lamenti.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.4.27

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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