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Nella notte più fosca
O tiranna gelosia
Gelosia nume spietato
Filli non ti doler s’io son geloso
Vivo fuor di speranza e di riposo
Dal mio core la speme fuggì
D’un infelice amante
Perfida gelosia lasciami in pace
Di sospetto inique larve
Ma mentr’io mi consolo indarno attendo
Perfida gelosia lasciami in pace
Già dall’eoe marine
Poetical text transcription
Nella notte più fosca
Con la scorta d’un dio fanciullo e cieco
Ver l’acerba cagion del mio dolore
Volgo tremante il piè le rime e’l core
Sin hor contento fui
E da pensier tranquilli
Lusingato sperai
Che fusse tutto mio l’amor di Filli.
Hor d’amaro sospetto
Incurabil veleno
Serpendomi nel petto
Mentre la speme si dilegua e scema
Fa che di sua costanz’ogn’hor più tema.
O tiranna gelosia
Che d’amor t’usurpi il loco
Meschi il gel col dolce foco
Che dà vita all’alma mia
2.a
Gelosia nume spietato
Ch’il mio cor ogn’or tormenti
Fai ch’io viva hore dolenti
E placar disperi il fato.
Filli non ti doler s’io son geloso
Che se d’amor è figlio
Questo mostro crudele
Vedrai ch’è sì possente
L’affetto del mio core
Che se ben d’esser mia sempre più resti
Vivo fuor di speranza e di riposo
Filli on ti doler se son geloso.
Dal mio core la speme fuggì
E tiranno sospetto v’entrò
Fors’un altro ch’il sen ti ferì
Del mio affetto la preda rubò.
D’un infelice amante
Che sovra aurate corde
Spiega in musici carmi i suoi tormenti
Ascolta o bella
I lagrimosi accenti.
Varj corrono gl’anni
Ch’il tuo bel volto adoro
E di mia pura fede
Cerco dal tuo rigor qualche mercede
Ma di tranquilla vita
Che speranza mi resta
S’una nube funesta
Di gelosia crudel l’alma sconvoglie
Et in nun punto ogni seren le toglie.
Perfida gelosia lasciami in pace.
Di sospetto inique larve
Non turbate un core amante
S’ella giura esser costante
Sogno fu ciò che m’apparve
S’ella giura esser costante.
Ma mentr’io mi consolo indarno attendo
Dal mio bel sol conforto
Se d’ogni duol ministra
Empia furia d’abisso
Mi va scotendo il petto
Con incantata face.
Perfida gelosia lasciami in pace.
Già dall’eoe marine
Spuntand’a poco a poco i rai del sole
Fugan la notte e dan la luce al mondo.
Onde convien ch’io parta
E tu forse riposi e ancor non sai
Che l’aspra doglia mia sin hor cantai
Filli ti lascio, a Dio
Io spargo se tu dormi il fiato ai venti
O pur vegliano ridi s’ miei lamenti.
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shelfmark 33.4.4.27
Record by Teresa M. Gialdroni