Scheda n. 4753

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Occhi ohimé tornate a piangere

Presentazione

Partitura

Fa parte di

[Cantate da camera] (n. 4713/24)

Redazione

[Roma : copia, 1641-1660]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 85r-90v)

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria strofica, do minore, 3/2)
Occhi ohimé tornate a piangere
1.2: (aria strofica, do minore, 3/2)
Quanto oh Dio quanto son misero
1.3: (aria strofica, do minore, 3/2)
Troppo oh Dio la speme è instabile

Trascrizione del testo poetico

Occhi ohimé tornate a piangere
V’ingannate non è vero
Che men crudo, men severo
Sia quel cor che tanto amate.
Siano fiumi vostri lumi
L’alma in pianto si distilli
Non sa Filli
Del suo core il ghiaccio frangere.
Occhi ohimé tornate a piangere.

Quanto oh Dio quanto son misero
È destino il fato il chiede
Ch’io non trovi mai mercede
Ch’ami sempre un cor ferino.
Pietà mai non trovai
Nel fulgor di luci belle
Delle stelle
Il tenor non si può frangere
Occhi ohimé tornate a piangere.

Troppo oh Dio la speme è instabile
Son deliri, è folle errore
Che la fede, che l’amore
Trovi pace a’ miei martiri,
Tra catene sian le pene
Fiero stral d’iniqua sorte
Solo morte
Può di Filli il petto frangere
Occhi ohimé tornate a piangere.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

US-CAh - Cambridge, MA - Harvard University, Houghton Library
collocazione MUS Ms 106.24

Scheda a cura di Giulia Giovani
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