Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, tra il 1640 e il 1660
Titolo
Occhi ohimé tornate a piangere
Presentazione
Partitura
Fa parte di
[Cantate da camera] (n. 4713/24)
Redazione
[Roma : copia, 1641-1660]
Descrizione fisica
1 partitura (c. 85r-90v)
Filigrana
Non rilevata
Titolo uniforme
Occhi ohimé tornate a piangere. Aria strofica
Organico
Soprano e continuo
Repertori bibliografici
Mahrenholz Wolff 1992: part II, n. 43
Descrizione analitica
1.1: (aria strofica, do minore, 3/2)
Occhi ohimé tornate a piangere
Occhi ohimé tornate a piangere
1.2: (aria strofica, do minore, 3/2)
Quanto oh Dio quanto son misero
Quanto oh Dio quanto son misero
1.3: (aria strofica, do minore, 3/2)
Troppo oh Dio la speme è instabile
Troppo oh Dio la speme è instabile
Trascrizione del testo poetico
Occhi ohimé tornate a piangere
V’ingannate non è vero
Che men crudo, men severo
Sia quel cor che tanto amate.
Siano fiumi vostri lumi
L’alma in pianto si distilli
Non sa Filli
Del suo core il ghiaccio frangere.
Occhi ohimé tornate a piangere.
Quanto oh Dio quanto son misero
È destino il fato il chiede
Ch’io non trovi mai mercede
Ch’ami sempre un cor ferino.
Pietà mai non trovai
Nel fulgor di luci belle
Delle stelle
Il tenor non si può frangere
Occhi ohimé tornate a piangere.
Troppo oh Dio la speme è instabile
Son deliri, è folle errore
Che la fede, che l’amore
Trovi pace a’ miei martiri,
Tra catene sian le pene
Fiero stral d’iniqua sorte
Solo morte
Può di Filli il petto frangere
Occhi ohimé tornate a piangere.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
US-CAh - Cambridge, MA - Harvard University, Houghton Library
collocazione MUS Ms 106.24
collocazione MUS Ms 106.24
Scheda a cura di Giulia Giovani