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Legami a persone
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Redazione
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Descrizione analitica
Sulla riva odorosa
Vaga Filli mi dai dolci pene
M’ami è vero, mio nume adorato,
Ma lasso a che mi vale
O cangiate il rio tenore
Solo dà tempest’ e morte
Alfin misero core
Trascrizione del testo poetico
Sulla riva odorosa
D’un placido Sebeto
Che fa specchio d’argento
Delle sirene alla città famosa
Tra molli herbette e fiori
Posando il lasso fianco
Tirsi giacea stillando il cor dolente
Indi fè pausa al pianto
Ed a sfogar vié più i suoi tormenti
Fé parlar la sua doglia in questi accenti:
Vaga Filli mi dai dolci pene
Con quegl’occhi che vibran ardori
E i tuoi crini filati tesori
Fan preggiate del cor le catene.
M’ami è vero, mio nume adorato,
Soffro lieto del cor la ferita
Ogni pena m’è cara e gradita
E dir posso ch’io sia beato.
Ma lasso a che mi vale
Che sij ver me pietoso
E’l tuo cor compatisca il mio martire
S’un destino fatale
Ebro di sdegni e d’ire
M’avvelena le gioie e all’improvviso
Mi rapisce da mano il Paradiso.
O cangiate il rio tenore
Stelle al mio goder infeste
O comete assai funeste
Chiamerovvi a tutte l’hore.
Solo dà tempest’ e morte
La fortuna ch’è nel mare
Tal fortuna ho nell’amare
Dunque infausta è la mia sorte.
Alfin misero core
Sei Tantalo d’amore
Ch’ardite hai le labbra in mezz’all’acque
E goder non ti lice
Se tra le gioie ancor sei infelice.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.4.13
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni