Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, tra il 1760 e il 1790
Titolo
Cantata 22.a / [Alessandro Scarlatti]
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Cecchini Pacchierotti, Giuseppe (1805-1866)
possessore: Rolandi, Ulderico (1874-1951)
Fa parte di
Cantate per soprano del M.o Scarlatti (n. 4551/23)
Redazione
[S.l. : copia, 1761-1790]
Descrizione fisica
1 partitura (c. 75r-77v)
Filigrana
Note
La cantata è la ventitreesima della raccolta manoscritta. La dicitura "Cantata 22.a" si trova a c. 74r. Nome dell’autore dal frontespizio dell’intero manoscritto.
Titolo uniforme
Ah Mitilde fosti meco. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Bibliografia
Hanley 1963: 493
Descrizione analitica
1.1: (recitativo, c)
Ah Mitilde fosti meco
Ah Mitilde fosti meco
2.1: Andante(aria, fa maggiore, c)
Tu mi dice' un dì
Tu mi dice' un dì
3.1: (recitativo, c)
E qual ti può dar mai vero diletto
E qual ti può dar mai vero diletto
4.1: Andantino(aria, la minore, 3/4)
O rendem'il mio core
O rendem'il mio core
Trascrizione del testo poetico
Ah Mitilde fosti meco
Tiranna e menzognera,
Io per dar fede a’ tuoi fallaci detti
Servo mi sei d’amor
Perché tu promettesti a questo core
D’amoroso piacer gioie e diletti,
Ma oh dio? non fu così
Che crudo il fier tormeto.
Tu mi dice’ un dì
Ama se vuoi provar
Dolce ristoro.
Ma poi non è così
Ch’io amo e nell’amar
Languisco e moro.
E qual ti può dar mai vero diletto
Il far ch’io viva in pene
Se toglieste o crudel da questo sen
Il mio innocente e semplicetto core,
Ah che amor non volea l’anima mia
Che fin dall’or vidde nel suo timore
Quante pene e tormenti
Dovea soffrir senza provar contenti.
O rende m’il mio core
E non mi far penar.
Se vuoi ch’ognor per te
Mi strugg’in dolc’amore
Tu prov’ ancor per me
Le pene dell’amore.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-Vgc - Venezia - Biblioteca della Fondazione "Giorgio Cini"
fondo Rolandi
collocazione senza segnatura.23
fondo Rolandi
collocazione senza segnatura.23
Scheda a cura di Giulia Giovani