Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il tit. si ricava dall’incipit testuale della cantata a p. 13; il nome dell’A. si ricava dal front. dell’intera edizione; alcune sezioni della cantata sono contraddistinte dalle denominazioni Aria e Recitativo
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
S, Che fò, che tardo, al mio Signor nascente
S, No, no, si canti
S, Ombra lieta, ombra felice
S, Del tuo grembo fortunato
S, O notte colma più che d'atri horrori
S, La fortezza incatenata
S, L'amante immortale
Trascrizione del testo poetico
Che fò, che tardo, al mio Signor nascente
Nel sen d’ombra amorosa
Dan tributo di lodi il cielo e il mondo
E pigra e neghitosa
In silentio profondo
Sol io la passerò. No no si canti
S’egli sparge vagiti e versa pianti
Col suo vagir col sospirar poss’io
Darle voci, ei sospiri al canto mio.
Ombra lieta ombra felice
Figlia tacita e innocente
Del gran Espero ch’uscì.
Anzi vaga genitrice
Del Lucifero ridente
Ch’in te scopre il nostro dì.
Del tuo grembo fortunato
Fra le tenebre tranquille
Vaga perla ascosa stà;
Anzi il sen mostri ingemmato
Di ruggiade a le cui stille
Il mortal s’avviverà.
O Notte colma più che d’atri horrori
D’immortal tali stupori,
In te sola si mira
La fortezza incatenata,
L’allegrezza lagrimosa,
La potenza superata,
La ricchezza bisognosa.
L’amante immortale
Si veste d’Amore
Per far col suo strale
La piaga maggiore.
L’Eterno Cupido
Che gela temante
L’ardor troppo fido
D’Amor lo fà Amante.
Mortali che fate
Correte su su
Deh più non tardate
E’ nato Giesù.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Musica C3.2
Scheda a cura di Giulia Giovani