Scheda n. 3959

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1690

Titolo

Bella D. veduta dall’Amante recitar L’Officio

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Cantate (n. 3295/3)

Pubblicazione

[S.l. : copia di mano A, 1660-1690]

Descrizione fisica

C. 9-10v

Filigrana

Non rilevata

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 9r; ivi, in alto a destra: Cantata (altra mano).

Titolo uniforme

Numi numi che veggio. Cantata, Bella donna veduta dall'amante recitar l'officio

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Numi numi che veggio?
%C-1@c 4-2'B4E/4-2''E8CE/4'AB2B/
2.1: Adagio(aria, mi minore, 3/2)
S, Piangi piangi o povero cor
%C-1@3/2 2-1.'B2E''E+/E+4xDExFE/2E'B4.''C8D/2C'BB/
3.1: (recitativo, c)
Invano o fidi amanti
4.1: Adagio(aria, mi minore, c)
Compunta trafigge impiaga
5.1: (recitativo, c)
Ferma bella deh ferma
6.1: Tardissimo(aria, mi minore, 3/2)
Cessa o bella di supplicar
6.2: (aria, mi minore, 3/2)
Cessa o cara di farmi languir
7.1: (arioso, mi minore, c)
Rio tenor di destino

Trascrizione del testo poetico

Numi, numi che veggio?
Ancora in luogo immune
Incrudelir coi cori
Sanno dell’idol mio crudi rigori.
Con le preci a la mano
Clori amata: che fai?
Ah che spietato impara
Forse dal salmeggiare
Commetter homicidi il cor amante?

Piangi piangi o povero cor
Modi crudi, forme strane
Ella adopra, oh dio! con te.
Servitudi homai son vane
E frustanea è la tua fé.
Troppo crudo è il tuo rigor
Piangi piangi o povero cor.

Invano o fidi amanti
Scampo cercate al saettar de’ sguardi
Se ancor ne’ tempi i dardi
Avventa con rigore. Anzi rimiro
Con portentosi affetti
Che le preghiere sue cruciano i petti.

Compunta trafigge,
Impiaga piegata,
Divota spietata,
Afflitta m’affligge.
E prov’io l’atto infedele
La santità moderna esser crudele.

Ferma bella deh ferma!
Che trafitto il mio core
Da quelle sacre preci,
T’insegna hor gl’atti infidi
Se dai requie a li morti, i vivi uccidi.

Cessa o bella di più supplicar,
Che crudo che fiero
È troppo il tenor,
Severo è il rigor
Del sacro tuo orar.
Cessa o bella di più supplicar.

Cessa o cara di farmi languir
Tropp’aspra e atroce
È tal ferità [!]
Feroce empietà
È’l farmi morir.
Cessa o cara di farmi languir.

Rio tenor di destino
Che a provar mi condanna
Sin quando vuol pietà Clori tiranna.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus. F. 1360.3

Scheda a cura di Licia Sirch
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