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Legami a persone
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Redazione
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Titolo uniforme
Organico
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Bibliografia
Descrizione analitica
Di quei dardi che tu scocchi
Sinché nube di sdegno
Oh, dolci ferite
Per la dolce mia pena
Occhi belli ch'il cor mi piagate
Trascrizione del testo poetico
Di quei dardi che tu scocchi
Filli mia non teme il cor
Son ben fulmini quegli occhi
Ma non fulmini d’amor
Di quei dardi che tu scocchi
Filli mia non teme il cor
Sinché nube di sdegno
Non turba il tuo sembiante,
Giubila il cor amante
D’esser de’ strali tuoi bersaglio, e segno
Bella ferisci, e ridi
Lieto morrò se per amor m’uccidi
Oh, dolci ferite
Oh, piaghe gradite
Se chi me l’avventa
Né prova pietà?
Quel mal che mi viene
Dal caro mio bene
All’alma contenta
Tormento non da
Oh dolci ferite
Oh piaghe gradite
Se chi me l’avventa
Né prova pietà
Per la dolce mia pena
Rifiuto ogni ristoro
Voglio la mia catena
Ché se torno in libertade io moro
Né di cambiar desio
Con il riso d’ogn’altro il pianto mio
Occhi belli ch’il cor mi piagate
No non cessate
Di saettarmi
Tutti vibrate gli strali
Che piaghe vitali
Sol la mia cara vita in sen può farmi.
Occhi belli ch’il cor mi piagate
No non cessate
Di saettarmi
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Campori
collocazione H.6.16.8
Scheda a cura di Chiara Pelliccia