Scheda n. 2482

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1641-1660

Titolo

Quel pretioso latte

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 11r-15v ; 105x230 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

La c. 10 intercalata tra le cc. 11 e 12 contiene una cantata a sé stante (scheda n. 2481) e indipendente dal brano in questione. Disposizione "a libro aperto".

Titolo uniforme

Quel prezioso latte. Cantata spirituale

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, sol maggiore, c)
Quel pretioso latte
2.1: (refrain, sol maggiore, 3/2;c)
Succhia succhia Giesù succhia veloce
3.1: (recitativo, sol maggiore, c)
O che succhiarle a me toccasse in sorte
4.1: (refrain, sol maggiore, 3/2;c)
Succhia succhia Giesù succhia veloce
5.1: (aria, sol maggiore, c)
Care poppe inzuccherate
6.1: (recitativo, re maggiore, c)
Infermo son io
7.1: (aria, sol maggiore, 3/8; c)
L’abboro lo fuggo

Trascrizione del testo poetico

Quel pretioso latte
Che dalle mamme intatte
Succhia Giesù nel petto di Maria
Fa gioir l’alma mia
Ma per più mio diletto
Vorrei succhiar anch’io nel suo bel petto.

Succhia succhia Giesù succhia veloce
Che poi lo tornerai sovra una croce
Belle guancie amorose
Voi sete gigli e diverrete rose.

O che succhiarle a me toccasse in sorte
E insiem spargere il sangue et haver morte
Saria felice
Saria contento
Saria beato
S’un dì piagato
Venisse a te
Si si morir degg’io
A me tocca morire o mio Giesù
Io sono il reo
Io sono il peccatore
Concedimi o Signore
Ch’io per te mora
E dona il latte a me
Non vogl’altra mercè
Che con quel latte puro
Si farà puro ancor l’anima mia
Ma che dico meschin s’io ben discerno
Che mai nettar del Ciel succhia l’Inferno.

Succhia succhia Giesù succhia veloce
Che poi lo tornerai sovra una croce
Belle guancie amorose
Voi sete gigli e diverrete rose.

"A. batta"
Care poppe inzuccherate
Che spargete castità
S’una goccia non mi date
Della vostra purità
Deh [...] almen sanate
Questa mia infermità.

"Presto recita"

Infermo son io
Il senso m’ha ferito
Il mondo m’ha tradito
Ma non m’inganna più.

L’abborro lo fuggo
Lo sprezzo lo struggo
Non sono ostinato
Resta l’inganno a quel che m’ha ingannato
Che quando in croce poi la vita langue
Nelle sue piaghe io succhio e latte e sangue.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.13(b).4

Scheda a cura di Giacomo Sances
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