Scheda n. 2330

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1713

Titolo

Cantata.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore del testo per musica: Ottoboni, Antonio (1646-1720)

Redazione

Roma : copia di Tarquinio Lanciani, 1713

Descrizione fisica

1 partitura

Filigrana

Non rilevata

Note

In una raccolta di cantate su testi di Antonio Ottoboni compilata nel 1713.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, sol minore, c)
Già che fiera distanza
2.1: Andante(aria, si♭ maggiore, 3/4)
È impossibile, ch'io viva
3.1: (recitativo, c)
Tu con ciglia dolenti
4.1: Largo(aria, sol minore, 6/8)
Chiudo, ò cara, il mesto foglio

Trascrizione del testo poetico

Già che fiera distanza
Mi vieta di parlarti, Irene amata,
Questa carta segnata
Dall’inchiostro fedel del pianto mio,
Prima ch’io mora a te, mia vita, invio.
Sappi, che lontananza
Di scemar il mio Amor forza non hebbe,
Anzi tanto s’accrebbe,
Che, se più si dilunga il mio ritorno,
Ti volarò d’intorno
Sciolto dal mortal velo, allor che posi
A turbar fida Larva i tuoi riposi.

È impossibile, ch’io viva,
Bella mia, senza di tè.
Senza vita e senza core
Son cadavere d’amore,
Ne son io, che ciò ti scriva,
Ma l’amor, che vive in mè.

Tu con ciglia dolenti
Leggi e sospira, ò Bella,
E se qual per mè fosti, ancor sei quella.
Rifletti a miei tormenti
E di pietoso amor sparsa le gote
Bagna col pianto tuo queste mie note.

Chiudo, ò cara, il mesto foglio,
Che il cordoglio
Non mi lascia scriver più.
Dico sol per mio conforto,
Ch’io son morto,
Se non torno, ove sei tù.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Lbl - London - British Library
collocazione Loan 91.11.4

Scheda a cura di Berthold Over
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