Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1680-1700
Titolo
Rivi cadenti
Presentazione
Non applicabile
Legami a persone
compositore: Lulier, Giovanni Lorenzo (c1662-1700)
Fa parte di
Cantate da camera (n. 2076/10)
Redazione
Roma : copia, [1680-1700]
Descrizione fisica
C. 104-108v
Filigrana
Non rilevata
Titolo uniforme
Rivi cadenti. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Repertori bibliografici
Pelliccia 2012: N. 18, p. 135
Descrizione analitica
1.1: (aria strofica, si minore, 6/8)
Rivi cadenti (2: Aurette erranti)
Rivi cadenti (2: Aurette erranti)
2.1: (recitativo, c)
Deh, se pietà d'un infelice avete
Deh, se pietà d'un infelice avete
3.1: (aria, si minore, c)
Se vagheggio le pompe di Flora; Se dispiega i suoi raggi l'aurora; Se vegheggio le pompe di Flora
Se vagheggio le pompe di Flora; Se dispiega i suoi raggi l'aurora; Se vegheggio le pompe di Flora
4.1: (recitativo, c)
Così perché mai pace
Così perché mai pace
4.2: (aria cavata, si minore, 3/4)
Espero è l'alba, ed una spina il fiore.
Espero è l'alba, ed una spina il fiore.
Trascrizione del testo poetico
Rivi cadenti
Non mormorate
Né rammentate
Con le vostre ruine i miei tormenti.
Aurette erranti
Non sussurate
Né più formate
Con i vostri sussurri eco ai miei pianti.
Deh se pietà d’un infelice avete
Aure fonti tacete
Che per render più lieto il dolor mio
Sibila un’aura et è loquace un rio.
Se vagheggio le pompe di Flora
Spina occulta trafigge il mio seno
Se dispiega i suoi raggi l’Aurora
D’atre nubi il mio ciglio è ripieno.
Così perché mai pace
Non speri il dolor mio.
Espero è l’Alba, ed una spina il fiore.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
GB-Cfm - Cambridge - Fitzwilliam Museum Dept of Manuscripts and Printed Books
collocazione Mu.Ms.128.10
collocazione Mu.Ms.128.10
Scheda a cura di Chiara Pelliccia