Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
La cantata fa parte del manoscritto I. L’appellativo di questa cantata è ricavabile da collazioni con 1) Biblioteca del Conservatorio statale di musica Giuseppe Verdi - Noseda M.38.7.1 (La crudeltà di Nerone); 2) Biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella - Napoli, A 647(54) olim O(E).8.38, (Seneca funato ossia La crudeltà di Nerone).
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Seneca, Vincesti pur vincesti
Seneca, Numi o voi che in ciel regnate
Seneca, Ma già l’ora fatal via pur s’appressa
Seneca, Piangi Roma e sul mio fine
Trascrizione del testo poetico
Vincesti pur vincesti
Barbaro domator del Lazio impero
E se col sangue mio fai strazio fiero
A tuo, non a mio danno,
Saprà punirti il Ciel, empio tiranno.
Vincesti empio Nerone
Ma svenando il maestro, il ciel, la terra
Par che ti sgrida: Vanne,
Vanne, o mostro del mondo,
Dove stanno i tuoi pari al basso fondo.
Numi o voi che in Ciel regnate
Fulminate
Questo mostro d’empietà;
Una furia troppo ingrata
Dispietata
Non è degna di pietà.
Ma già l’ora fatal via pur s’appressa
Veloce al mio morir Claudio spietato
Estingui, o scellerato,
Col mio sangue la sete
E voi di Roma ch’alfin lacrimaste
Ascrivete, intagliate
Su le ceneri mie le pompe usate.
Saziati pure o terra
Del mio sangue già sparso, ecco già moro
Oh non son tutto ardire
Fuggo ma dove, ahi lasso,
Manca il cor, langue il piè, vacilla il passo.
Piangi Roma e sul mio fine
Dà principio a lacrimar,
Piangon l’erbe i fiumi e i fonti
Ed ancor i sassi e i monti
Han pietà del mio penar.
Risorse online
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 106 (olim 33.5.3).2
Scheda a cura di Giacomo Sances