Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data certa, 1703
Titolo
Del Sig:r Boncini [!]
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Bononcini, Giovanni (1670-1747)
copista: Lanciani, Francesco
Fa parte di
[9 Cantate da camera] (n. 1594/4)
Redazione
Roma : copia di Francesco Lanciani, (1703)
Descrizione fisica
1 partitura
Filigrana
Non rilevata
Note
La cantata è stata copiata per il Cardinale Benedetto Pamphilj nel 1703.
Titolo uniforme
Tormento del mio seno. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Bibliografia
Descrizione analitica
1.1: Adagio(aria, fa maggiore, c)
Tormento del mio seno
Tormento del mio seno
2.1: (recitativo, c)
Son men gravi le peno
Son men gravi le peno
3.1: Vivace(aria, fa maggiore, 2)
Il veder l'oggetto amato
Il veder l'oggetto amato
Trascrizione del testo poetico
Tormento del mio seno
È l’Idolo, che adoro,
Se non lo veggio, io peno,
E se lo veggio, io moro.
Son men gravi le peno [!],
Se non scorgo il mio bene,
E se tal hor lo miro,
Con doglia troppo atroce all’or sospiro.
Che traggo immenso affanno
Da i vaghi raggi sui [!],
Perché pavento, ohimè,
Che quanto piace a me piaccia ad altrui.
E poi mai non potere
Alternar col mio Nume un solo accento
So, che pena sia questa, io, che la sento.
E penso nel mirarlo,
Ch’altri gli può parlar, che io non gli parlo,
Onde il mio core a la sua bella vista
Quanto dovria goder, tanto s’attrista.
Il veder l’oggetto amato
Par diletto ed è dolore.
Or so ben, perché bendato
Suole andar l’istesso amore.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
D-Hs - Hamburg - Staats und Universitätsbibliothek Carl von Ossietzky, Musiksammlung
collocazione ND VI 2265.4
collocazione ND VI 2265.4
Scheda a cura di Berthold Over