Scheda n. 1530

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1691-1692

Titolo

[Mi tenti amor invano]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

[9 cantate] (n. 1521/7)

Redazione

Roma : copia di Giuseppe Antonio Angelini, (1691-1692)

Descrizione fisica

C. 87-101v

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata è stata copiata per il Cardinale Pietro Ottoboni nel 1691 e 1692 e per il Cardinale Pamphilj nel 1704.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, sol minore, c)
[M]i tenti amor in vano
2.1: Adagio(aria, sol minore, c)
Perdi il merito al soffrire
3.1: (recitativo-arioso, c)
Così con certo evento
4.1: Andante(aria, si♭ maggiore, c)
Voi, begl'occhi, mi ferite
4.2: Andante(aria, si♭ maggiore, c)
Sì, che voi soli potete
5.1: (recitativo, c)
Onde già, che disperi
6.1: (aria, sol minore, 3/8)
Resista, chi teme trovar fedeltà
6.2: (aria, sol minore, 3/8)
S'opponga ad amore, chi teme cader

Trascrizione del testo poetico

[M]i tenti amor in vano.
Già sò, che l’Idol mio
Non cura il duol, che mi divora il seno.
È se ben fido io peno,
Peno senza speranza
Per far bella così la mia costanza

Perde il merito al soffrire,
Chi desia qualche ristoro.
Cor, che nutre alto desire,
Non hà meta al suo martoro.

Così con certo evento
Ò pietosa, ò crudel la bella mia
Trovo ogni hor, che la miro il mio contento.
E se l’alma desia
Al suo lungo penar breve conforto,
Un guardo sol di lei gli è calma e porto.

Voi, begl’occhi, mi ferite,
Voi, begl’occhi, mi sanate,
Vivo e moro per voi sol.
Ò che piaghe al sen m’aprite,
Ò che il balsamo prestate.
Deggio à voi la gioia ò il duol.

Sì, che voi soli potete,
Lumi cari, se bramate,
Render lieto questo cor.
Mà s’indegno lo credete
Ò di lui pietà provate,
Dolce fia sdegno ed’amor.

Onde già, che disperi,
Ò ritrosa, ò cortese
La noia superar dell’amor mio,
Cedi una volta, oh Dio,
Cedi à chi tama, ò cara,
E à consolar un cor fedele impara.

Resista, chi teme trovar fedeltà.
Mà quando si trova,
Negar più non giova
La giusta pietà.

S’opponga ad amore, chi teme cader.
Mà se poi costante
Si scorge un amante,
Si cangi pensier.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

V-CVbav - Città del Vaticano - Biblioteca Apostolica Vaticana
collocazione Barb.lat.4202.7

Scheda a cura di Berthold Over
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