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Legami a persone
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Titolo uniforme
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Descrizione analitica
Io vengo, o Filli, ad'ammollir col pianto
Deh, v'aprite adorate facelle
Ah', sonno dispietato
Se non m'ascolta
Ma se in sen dell'oblio
Pianse la sua sventura
Trascrizione del testo poetico
Io vengo, o Filli, ad’ammollir col pianto
Questi marmi adorati; e mentre intanto
Su’molli piume adagi il fianco e dormi,
Io veglio disperato
À dolermi d’amor, di te, del fato.
Deh, svegliati un momento
Al pianto mio, odi le mie querele,
Senti, ascolta i sospir d’un cor fedele.
Deh, v’aprite adorate facelle,
Che dai raggi del vostro splendore
Chiede il lume, la face del ciel.
Se chiudete pupille sì belle,
Perde il giorno del sole il fulgore
E s’oscura con torbido vel.
Ah’, sonno dispietato!
Vattene a Pasitea, lascia il mio bene,
Rendi liberi i sensi ed i pensieri
Al mio nume adorato
E spargi il tuo sopor sulle mie pene.
Se non m’ascolta
L’idolo mio,
Dir’ non poss’ Io
Piango e peno.
E se m’è tolta
La bella Imago
Del volto vago,
Io vengo meno
Ma se in sen dell’oblio
Sen giace L’Idol mio,
Sventurato cor mio,
Cessa di pianger, più frena i sospiri.
Marmi voi, che chiudete il mio tesoro,
Ridite???? alla cagion delle mie pene,
Quante lagrime sparsi à voi d’intorno
E quando il sol porta la luce al dì,
Per pietà del mio duol’ dite così:
Pianse la sua sventura
Filen, che tanto t’ama e per te more.
Costante fè ti giura,
Sua vita ogn’or si chiama
E tù pietà non senti
Degl’aspri suoi tormenti, ingrato core.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Kestner 73.5
Scheda a cura di Berthold Over