Scheda n. 1292

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1740

Titolo

Del Sig.r Perti

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Perti, Giacomo Antonio (1661-1756)

Fa parte di

Musica Diversa Autori (n. 1274/18)

Redazione

[Roma : copia, 1690-1740]

Descrizione fisica

4 c. ; 215x285 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Fascicolo sciolto; numerazione delle pagine moderna (60-65); tit. dall’intitolazione a p. 60; sulla prima carta (recto) è presente la fine della cantata Su la pendice estrema (v. scheda 1291); sull’ultima carta (verso) è presente l’incipit della cantata Pria che sorga l’aurora (v. scheda 1293)

Titolo uniforme

Organico

Contralto e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
A, Già per lunga stagion lidio sprezzato
%C-3$bB@c 4.'C8-C4F8FG/4A8A6AG8GG-G/GGGABB-B/
2.1: (aria, fa maggiore, 3/8)
A, Se l’amar è tanta pena
3.1: (recitativo, c)
A, Clori infedel e questa è la merce
4.1: (aria, do maggiore, c)
A, Se la fede in amor non ha mercede
5.1: (recitativo, c)
A, Sfortunato amor piango ancor mi dolgo
6.1: (aria, fa maggiore, 12/8)
A, Altra bella che m’innamori

Trascrizione del testo poetico

Già per lunga stagion, lidio sprezzato
Dall’infedel sua Clori
Cercato havea col pianto
Fede alla fede et al suo amor amore,
Ma da che vidde indarno
Lagrimar le pupille e senza frutto
Le preghiere ai sospir portarsi ai venti,
Così sfogò dolente
Doppo un mesto silentio i suoi lamenti:

Se l’amar è tanta pena
Perché il sen ferirmi amor?
O più lungo fa il contento
O mi togli questo cor.

Clori infedel e questa è la merce
Del mio costante affetto
Tradir la fede e d’ingannarmi ogn’ora,
Non è sempre delitto il non amar
Non te’l contendo il sangue
Pecca con innocenza e scusa ei chiede
Ma sempre è colpa il non serbar la fede
Se prezzo vile sembri oggi dì
Per guadagnarti il core
Sei freggio humil di fortunato amore.

Se la fede in amor non ha mercede
Qual mi resta altra speranza
Soffro, peno e son tradito
Non mi cangio e son schernito
Mi fa guerra la costanza.

Sfortunato amor piango ancor mi dolgo
E col dolor col pianto
Porgo a Clori infedel dolce diletto.
Core, più non si pianga
Che Clori è pronta la vendetta il pianto,
E d’ignobil dolor arme imponete,
Sprezza l’ingrata menzognera e sia
Di chi ti disprezzò, pena il disprezzo.

Altra bella che m’innamori
Co’ freschi ardori
Voglio cercar
La piaga del core
Novello amore
Potrà sanar.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mc - Milano - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi"
fondo Noseda
collocazione E.60.1-9.18

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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