Scheda n. 1132

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1710

Titolo

Sinfonia Avanti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Redazione

[Napoli : copia, 1690-1710]

Descrizione fisica

C. 127r-154v

Filigrana

Non rilevata

Note

La sinfonia è divisa in tre movimenti: Grave-Presto-Balletto.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

2.1: (recitativo, c)
Correa nel seno amato
3.1: Largo(aria, si♭ maggiore, c,3/2)
Ombre opache
4.1: (recitativo, c)
Eurilla anima mia
5.1: (introduzione strumentale, 3/8)
6.1: (aria, do minore, c,3/8)
Fresche brine
7.1: (recitativo, c)
Piante insensate
8.1: Andante(aria, re minore, c)
Idolo amato
9.1: (recitativo, c)
Ma voi occhi dolenti
10.1: Largo(aria, sol minore, 4/4)
Onde belle che pietose
11.1: (recitativo, c)
Eurilla anima mia
12.1: Grave(arioso, c)
Volea più dir Daliso

Trascrizione del testo poetico

Correa nel seno amato
Ver l’Occidente frettoloso il sole
E con fiamme brillanti
Il suo carro stellato
Già rivolgeva al mare il pigro Arturo
E la notte serena
L’ombre fugando a fiaccole di stelle
Mostravasi a mortal fra le più belle
Rosseggiante nel viso
Sorgea tutta ridente
Dal letto pastoral la bianca dea
E con raggio lucente
Nelle porpore sue mostrava amore
Quante fiamme ascondea per un pastore
Et era il tempo appunto
Che nel grembo dei fiori
Ringievanisce l’anno
Per le gioie dei cori
Quando il vago Daliso
Posando il fianco afflitto a pie’ d’un sasso
Dal dì cui mezzo inciso
Mormorando scorrea fontana algente
Sfogando i suoi martiri
In lacrime e sospiri
Solo fra muti orrori
Mentre a tutti s’asconde
Pianti e sospiri confondea con l’onde
E l’umidette guancie
Di perle lacrimose
Che dal cor distillava il suo dolore
Tergea tutto pietà spietato amore
Stanche alfin le sue membra
Dal lungo raggirarsi in seno all’erbe
Martire sol d’amore
Fissando i lumi al cielo
Così con l’aure e’l vento
Sfogava singhiozzando il suo tormento.

Ombre opache ch’il chiarore
Della luce nascondete
Se pur sete del dolore
Fide amiche or ch’il desio
Deh piangete al pianto mio.

Eurilla anima mia
Gioia delle mie pene
Se ten vai morirò caro mio bene
Deh piangere pur meco
A dì dure novelle
Per pietà ve lo chiedo amiche stelle.

Fresche brine che pietose
Ravvivate queste rose
E baciate il lembo ai fior
Deh cadete e pallidette
Trasformate in lacrimette
Sol piangete al mio dolor.

Piante insensate e fide
Che ai pennuti cantor fermate il volo
Al dolor che m’uccide
Stillate sol di mirra amor nel suolo
Et or che parte Eurilla
Meco tutte piangete
Il perduto diletto
Quando lieta e ridente
Col raggio bel dell’adorato viso
Solea quivi recarci il paradiso.

Idolo amato
Tormento del core
Se rigido fato
Tradisce il mio amore
Soffrisco il dolore
Ascondo le pene
Della tua lontananza amato bene.

Ma voi occhi dolenti
Ditemi che farete
Quando privi sarete
Delle bellezze sue sempre ridenti
Ah Daliso infelice
Intendi il tuo destino
Sai ciò che vuole amore
Ch’arda in fiamme di duolo e pianga il core.

Onde belle che pietose
Questi prati rinfrescate
Ascoltate e dolorose
Con lugubre mormorio
Deh piangete al pianto mio.

Eurilla anima mia
Deh vieni a pianger meco
O bella agl’occhi miei luce adorata
Or che la mia speranza è disperata
Ma vanne pur felice
Dove ti guida il fato
Eurilla mia e se fortuna ria
Non dal cor ma dagl’occhi
Allontana il mio bene
Benché ne senta pena
Godo del tuo gioire e bramo solo
Per stabilir l’amore
Che di me rimembranza abbi nel core
Vanne lieto mio bene
Che sempre fido amante
Io ti accompagnerò col pianto mio
Eurilla anima mia
Anima mia eurilla addio.

Volea più dir Daliso
Ma punto d’improvviso
Dall’immenso dolore
Cadde svenuto indi lo pianse amore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 34.5.2.31

Scheda a cura di Antonio Caroccia
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