Scheda n. 1107

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1650

Titolo

È morto il bel Adone

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore del testo per musica: Marino, Giovan Battista (1569-1625)

Fa parte di

[Arie e cantate] (n. 1091/15)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1630-1650]

Descrizione fisica

C. 29r-38v

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo poetico è costituito dalle ottave 133-137 dal canto XVIII dell’Adone di G.B. Marino, anche se con qualche lieve variante a cominciare dal primo verso che, nell’originale, è: "E’ morto Adone". Si tratta di variazioni strofiche.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, sol minore, c)
E' morto il ben Adone
%C-1$bB@c 4-'G2G/4GnB4.A8B/4''CC2--4'A/
2.1: (aria, c)
Giace Adon il leggiadro Adone il vanto
3.1: (aria, c)
Piangea la bella dea l’amante amato
4.1: (aria, c)
Misero Adon tu pien di morte il viso
5.1: (aria, c)
Cani infelici il vostro duce caro

Trascrizione del testo poetico

È morto il bel Adone amor dolente
Perché non piangi il bello Adone è morto
Empia fera e crudel col duro dente
Col dente empio e crudel l’uccise a torto.
Ninfe, e voi non piangete? ecco repente
Adon vostro piacer vostro conforto
Lascia del proprio sangue Humidi [i] fiori
Piangete gratie e voi piangete Adone.

Giace Adon il leggiadro Adone il vanto
Di queste valli in grembo all’erba giace
Pallidetto e vermiglio il riso il canto
Lasciate o muse Amor spegni la face
Piangete Adon, Adon degno [è] di pianto
Sbranato dal cinghial crudo e vorace
Adone il nostro Adone hor più non vive
Piangete o fonti e lacrimate o rive.

Piangea la bella dea l’amante amato
Se pur qua giù dalla sua sfera il mira
Non più la bacia non Non più l’usato
sguardo soav’in lei pietoso gira.
Più del mostro omicida ha’l cor spietato
Se’l caro Adon non piange e non sospira
Stilli [in] lacrime gl’occhi afflitti e molli
Piangete o selve e rispondete colli.

Misero Adon tu pien di morte il viso
Versi l’anima fuor languid’e stanco
Porta piagato a un punto e porta inciso
Vener il core il bell’Adone il fianco.
Il fianco hoime del bell’Adone ucciso
Più del dente che’l morse è bell’e bianco.
Raddoppiate co’ pianti alti lamenti.
Piangete o fiumi e sospirate o venti.

Cani infelici il vostro duce caro
Freddo su l’herba e lacerato stassi
Piangete Adone e di latrato amaro
Empiete i muti boschi i cavi sassi
Boschi un tempo felici Hor per avaro
Destin rigido e rio dolenti e lassi,
Già lieti un tempo hor dolorosi e foschi
Pianget’o sassi e risonate’o boschi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-URBc - Urbania - Biblioteca Comunale
fondo Ubaldini
collocazione VI.2.17.15

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
Ultima modifica: