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Redazione
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Titolo uniforme
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Descrizione analitica
A piè dall’alto monte
Non v’arrestate nò nò nò nò
Giunto all’ameno suolo il re d’Averno
Vieni o bella non temer
Trascrizione del testo poetico
A piè dall’alto monte,
che dell’ira di Giove
Ministro ancor l’empio gigante
Opprime e di solfuree fiamme fuma
E sfavilla ancor su l’alte cime
Coglieva il bel giardino i vaghi fiori
Vezzosa meraviglia
Di Cerere la figlia
Quand’ecco in sen del mar ritrarsi l’onda
Ed aprirsi l’arena
In voragin profonda
Indi ecco uscir dal vasto aperto varco
Tratto da quattro neri
Fiamme spiranti orribili destrieri
In ferreo chocchio il Dio dell’ombre assiso
Ch’ai restivi cavalli
Per l’incognito lume
Del sol che sopra l’onde all’or sorgea
Punto il fianco d’amor così così dicea:
Non v’arrestate no no no no
Volate volate
Sta in un rapido momento
Il mio duolo e il mio piacer.
Per voi godrò volate
Ahi non v’è maggior tormento
Chi il ritegno del voler.
Giunto all’ameno suolo il re d’Averno
Arrestò il carro e ruppe l’ombra densa
Che lo chiudea d’intorno
Pallida di paura
La bella Cinzia all’ora
alzò grida d’orrore e lo spavento
La bionda chioma le disperse al vento
Volea fuggir ma le torose braccia
Pluton distese e se la strinse al seno
Trassela in un baleno
Sul nero carro e colle torve luci
Su quel bel volto fisse
D’amor compose i labri irsuti e disse:
Vieni o bella non temer
Scorgerai sentirai
All’arrivo del suo Re
Tutto Averno festeggiar.
Sì godrai del tuo poter
Perché avranno meno affanno
L’ombre pallide per te
Vien l’abisso a rallegrar.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione DD.51.23
Scheda a cura di Alessandro Sabino Virgilio